SONDRIO – L’assemblea dei soci di Secam, l’azienda partecipata pubblica che gestisce la raccolta dei rifiuti e il servizio idrico integrato in Provincia di Sondrio, ha approvato, con un unico voto contrario e un’astensione – 73 gli enti presenti – la proposta di piano industriale deliberata nei giorni scorsi dal Consiglio di Amministrazione per il prossimo quadriennio, 2019-2023.
Centrale, nel dibattito portato avanti dai sindaci, la situazione di squilibrio finanziario della società – un problema di liquidità e non di conti – che ha imposto che i comuni compiano alcuni sacrifici. Infatti, per ovviare a questo inconveniente il piano prevede la rimodulazione dei mutui da parte delle banche – riscadenziamento a più lungo termine dei finanziamenti già in corso – ma anche la dilatazione nel tempo il rimborso dei mutui dovuti dalla società agli enti locali, che incasseranno, quindi, il 40% dal 2020 al 2025 e il restante 60% dal 2026 al 2030.
“Garantiamo comunque il rimborso totale” ha tenuto a precisare l’amministratore delegato di Secam, Gildo De Gianni. Le rassicurazioni espresse dai vertici della società partecipata in seno dell’assemblea, pur incontrando qualche isolato mal di pancia – il comune di Forcola si è astenuto e solo quello di Montagna in Valtellina ha votato contro – sembrano aver ottenuto l’approvazione della maggioranza degli amministratori di Valtellina e Valchiavenna.
“Un esito positivo, ero ottimista ma non pensavo ad un consenso così importante – ha sottolineato De Gianni dopo il voto – Credo che i soci abbiano capito l’importanza di questo piano, che chiede anche a loro un’assunzione di responsabilità importante. Fortunatamente si tratta di un impegno facilmente sostenibile nella maggior parte dei casi dagli enti. Per la società si tratta di un passaggio decisivo, il Cda continuerà a lavorare con stimoli in più”.
Michele Broggio