SONDRIO – Sci e sport invernali: un export che vale oltre 400 milioni in un anno (+1%). L’Italia esporta soprattutto calzature e scarponi da sci di varia fattura per un totale di 187 milioni (+13%), teleferiche, seggiovie e sciovie per 70 milioni, sci per 48,5 milioni e pattini per 30 milioni circa.
Ma per sapere dove vanno questi prodotti e quali sono i maggiori mercati arriva la mappa: “Sci e prodotti italiani per gli sport invernali nel mondo – Italian products for winter sports in the world”, realizzata dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e da Promos Italia, la struttura per l’internazionalizzazione del sistema camerale italiano, sui dati Istat anni 2018 e 2017.
> Qui la mappa da Promos Italia
“Gli sport invernali – ha dichiarato Alvise Biffi, membro di giunta della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi – comprendono settori significativi per il nostro Paese, che in Europa rappresenta una meta importante, per la situazione geografica, i rilievi e le località sciistiche, la vicinanza ai Paesi che hanno un elevato interesse per questi sport. Si tratta di un comparto in cui le imprese nei nostri territori sono particolarmente specializzate, a partire dalla Lombardia e dal nord Italia. La crescita dell’interesse internazionale per questi settori è un dato positivo e un aiuto per la crescita del comparto. Le Olimpiadi Milano – Cortina 2026 potranno essere un’ulteriore importante vetrina internazionale per far conoscere ed apprezzare qualità e design del made in Italy nel mondo”.
Le maggiori destinazioni dell’export italiano di prodotti per gli sport invernali
La Francia con 84 milioni (+10,2%), l’Austria con 58 milioni e gli Stati Uniti con 54 milioni (+6,6%) sono in generale le maggiori destinazioni. In forte crescita Norvegia (+58,9%), Svezia (+47,3%) e Canada (+15,3%).
E se la Francia è prima per calzature con suola e tomaia in gomma o plastica, (+12,5%), per attrezzature per lo sport invernale (+12,6%) e per i pattini da ghiaccio (seguita dalla Germania), le tute da sci sono più apprezzate in Svizzera (1,2 milioni di euro, +4,1%), le calzature da neve in cuoio naturale in Russia (da 120 mila euro a quasi un milione in un anno, +700,8%), le sciovie vanno in Austria ma anche in Norvegia (+201,5%) e Svezia (+111,9%), gli spazzaneve in Turchia (da 337 mila euro a 3,4 milioni, +917,1%). Gli sci vengono esportati soprattutto negli Stati Uniti (16 milioni, +5,7%) ma anche in Austria (7 milioni, +13%). In forte crescita Germania (+26,6%) e Canada (+20,6%).
In crescita le imprese della montagna in Italia: +4,4% in un anno, +19,7% in cinque. Tra rifugi (855), gestione di funicolari, ski-lift, seggiovie (216) e attività delle guide alpine (54) sono 1.125 le attività legate alla montagna e danno lavoro a 9 mila persone.
Prime regioni Trentino Alto Adige con 330 imprese (+18,7% in cinque anni) e oltre 3 mila addetti, Lombardia con 210 (+12,9% e 1.115 occupati), Piemonte con 174 (+35,9% e 1.038 addetti) e Veneto con 165 (+6,5% e 1.235 addetti).
Tra le province ai primi posti Bolzano con 173 imprese, Trento con 157 e Belluno con 86 e Sondrio con 74. Seguono Cuneo, Torino, Aosta, Brescia, Lecco e Bergamo. In forte crescita in cinque anni Torino (+37,2%) e Bergamo (+33,3%). Bolzano eccelle per ski-lift e seggiovie (50), Trento per rifugi di montagna (124), Aosta per attività delle guide alpine (9).