SONDRIO – Dopo aver animato ormai tantissime piazze in Italia, le Sardine hanno raggiunto ieri sera anche Sondrio. La manifestazione di piazza Campello ha rappresentato un buon traguardo per il capoluogo valtellinese: nella roccaforte della Lega in circa 300 si sono ritrovati sotto il campanile per dire basta, in modo del tutto pacifico, alla ‘politica’ dell’odio.
Un pubblico eterogeneo per età, sebbene gli organizzatori siano poco più che ventenni. A rispondere all’invito, arrivato via social media, anche diversi esponenti della politica locale, soprattutto della sinistra, sindacalisti ed ex sindacalisti, ma anche famiglie con bambini, nonni e passanti incuriositi. Alta, come comprensibile, la rappresentanza sondriese, ma non sono mancati i gruppi provenienti dall’Alta Valtellina e dalla Valchiavenna.
Sul piccolo palco si sono avvicendati i portavoce del movimento locale, ribadendo i concetti definiti ‘universali’, che la politica italiana ‘dovrebbe far propri’ . Si è parlato di pace, tolleranza, accoglienza e diritto alla corretta informazione ed educazione. Non sono mancate le accuse rivolte ad entrambi gli schieramenti: alla sinistra l’aver tradito gli ideali storici e alla destra l’uso strumentale di religione e news sono solo alcune delle critiche lanciate.
Diversi i canti intonati, da Guccini a Bella Ciao, passando per Battisti e per l’inno nazionale, che a stento coprivano la musica in filodiffusione che non è stata spenta dal Comune, nonostante la manifestazione fosse stata regolarmente autorizzata. Un invito a non sentirsi soli è stato poi lanciato dagli organizzatori, perché ogni singola sardina non si senta isolata nel mezzo del mare, ma parte di un banco che anche in provincia ha dimostrato di saper navigare compatto.
E nell’allegria generale l’obiettivo pare sia stato pienamente raggiunto.