Chiavenna. Un insolito salotto natalizio in via della Molinanca

CHIAVENNA – Non è di certo passata inosservata l’apparizione di un insolito salotto natalizio lunedì 16 dicembre in via della Molinanca a Chiavenna. Il porticato della storica via della città del Mera, già teatro in passato di diverse iniziative, è ancora una volta la cornice scelta dall’artista Pamela Napoletano per la sua ultima creazione.

La protagonista della scena è la famosa poltrona Proust di Alessandro Mendini (icona indiscussa del design italiano nel mondo). Una rivisitazione volta a “donare” a tutti, chiavennaschi e non “una parentesi in cui rigenerarsi, sospendendo il tran tran quotidiano”. A dirlo è l’artista che ha messo in piedi l’iniziativa che aggiunge: “È proprio per questo che ho pensato ad un salotto in cui tutti possono accomodarsi e rilassarsi, almeno per un breve momento”. Un’opera dalle connotazioni “green”, dato che Napoletano si è servita di un packaging dalle dimensioni notevoli, destinato alla discarica, e lo ha trasformato nella riproduzione della famosa seduta, perfettamente utilizzabile.

Un cartone molto ambizioso – lo definisce scherzosamente la propria creatrice – Come nelle precedenti iniziative realizzate in Molinanca, il mio intento principale è quello di creare una coscienza sempre più diffusa della bellezza di questo luogo silenzioso di Chiavenna. Una bellezza che merita di essere contemplata e che può essere vista come risorsa”. Ma la poltrona, omaggio al designer Mendini, scomparso lo scorso febbraio, vuole apparire anche come una metafora: “Perché rappresenta – dice Pamela Napoletano – un dialogo in perfetta armonia fra generi ed epoche differenti. La storia ha un valore molto importante, ma soltanto se si apre al confronto e alla contaminazione con i nuovi linguaggi contemporanei: così facendo riesce a evolvere e a generare una sorta di “memoria viva”. Spesso si crede che le diversità siano inconciliabili, che siano destinate a causare separazioni, quando invece, io credo, dalla loro mescolanza possono nascere sorprendenti meraviglie, come questa poltrona”.

G.M.