SONDRIO – Nello studio della dinamica dei ghiacciai, di grande utilità sono le informazioni provenienti dagli archivi fotografici storici: quello di Alfredo Corti, in buona parte digitalizzato e reso disponibile al pubblico dal CAI Valtellinese, fornisce per la provincia di Sondrio oltre 2000 immagini davvero strepitose.
Ce lo conferma Riccardo Scotti, glaciologo ricercatore e divulgatore libero professionista morbegnese, che, insieme a Fabiano
Ventura, ha di recente potuto visionarne parte, nell’ambito del progetto fotografico-scientifico “Sulle tracce dei ghiacciai”, che da ormai dieci anni sta analizzando in tutto il Pianeta gli effetti dei cambiamenti climatici. Partendo dalle immagini storiche disponibili, vengono in particolare riprodotti sul territorio, con la massima accuratezza, quegli scatti che consentono di ricostruire le variazioni delle masse glaciali.
“Corti ci ha lasciato un patrimonio davvero incredibile, non solo per quanto riguarda le alte quote, ma molte sono anche le immagini di elevatissima qualità relative ad alpeggi e ai paesi della nostra Valle, dai primi del ‘900 alla metà dello stesso secolo. Oltre 50 anni di montagne e storia valtellinesi, rappresentate anche da eccezionali immagini stereoscopiche” racconta Scotti, che ha selezionato gli scatti utili insieme a Ventura, aiutandolo poi anche nella fase di campo.
Alfredo Corti ha vissuto tra il 1880 e il 1973, e non è stato solo un bravissimo fotografo, ma anche un grande alpinista, un esploratore, uno scienziato, un insegnante, un appassionato della natura in tutte le sue espressioni. Sicuramente un visionario per i suoi tempi.
Il suo patrimonio di immagini è stato donato dai figli alla Sezione di Sondrio del CAI Valtellinese, ed è oggi consultabile in buona parte sul sito che porta il suo nome.
M. F.