SONDRIO – Sono tanti, precisamente 2.437, i cani censiti nel comune di Sondrio dalla “Banca dati regionale degli animali d’affezione” (fonte ATS Montagna, Dipartimento veterinario), poco meno di uno ogni nove abitanti del capoluogo. Del resto, il boom di animali a quattro zampe in Lombardia è stato rilevato anche dalla Coldiretti, che segnala come, in soli 5 anni, cani e gatti siano aumentati sul territorio di oltre il 60%, passando da circa un milione nel 2014 a 1,6 milioni a inizio 2019.
Di fronte a numeri così significativi, quello della corretta gestione sembra un elemento fondamentale per garantire la convivenza civile, considerando che il tema scalda non poco gli animi, e divide la cittadinanza, come spesso accade, con posizioni molto radicali che si giocano sul filo dei diritti individuali.
Il problema degli escrementi
Con gli amici a quattro zampe, anche le lamentele relative alla mancata rimozione delle deiezioni per le vie di Sondrio sono in crescita: sono in troppi i proprietari che ancora non rispettano le regole, imbrattando non solo parchi e giardini, ma anche strade ed aiuole pubbliche. Non è certo solo una questione di decoro, poiché spesso il malcostume colpisce aree della città molto frequentate dai più piccoli, fra cui quelle prospicienti agli edifici scolastici, e, di conseguenza, sono proprio i genitori i primi ad indignarsi e a segnalare situazioni pericolose anche dal punto di vista igienico sanitario.
Colpisce, in tal senso, il reportage fotografico di una mamma che testimonia con 15 scatti altrettanti escrementi lasciati sul terreno nella sola tratta di lungo Mallero Diaz compresa fra il ponte Eiffel e quello che collega piazza Garibaldi a via De Simoni.
La soluzione del Comune e le reazioni dei proprietari
Per arginare almeno in parte la questione, il Comune di Sondrio ha emanato nei mesi scorsi due specifiche ordinanze, l’una indirizzata a “riportare il decoro” in alcuni parchi e giardini della città, introducendo il divieto d’accesso ai cani e l’obbligo di sciacquare la loro urina da “muri esterni di palazzi, portoni ed accessi, vetrine di esercizi commerciali, elementi dell’arredo urbano, panchine, cestini, pali della segnaletica verticale e luminosa, veicoli in sosta, pensiline dei bus, strutture di confinamento di esercizi commerciali”, e la successiva, a sua parziale revisione, in risposta alle proteste di una parte di possessori di cani.
Anche fra questi ultimi, come è naturale attendersi, non tutti la pensano allo stesso modo.
C’è chi, come Rocco Borromini, architetto sondriese che fra i primi ha manifestato contro il provvedimento comunale, sostiene che il problema non sia in alcun modo di rilievo e che le ordinanze contrastino lo sviluppo del turismo locale e rappresentino una manifestazione di intolleranza verso i cani, anacronistica oltre che limitativa della libertà individuale. Sul lavaggio dell’urina, riporta poi una effettiva impossibilità di intervento, soprattutto per maschi di grossa taglia, che richiederebbero il trasporto di ingenti quantità di acqua.
Ma c’è anche chi, come Marianna Gugiatti, conferma l’inciviltà di quei “colleghi” che non gestendo adeguatamente il proprio animale contribuiscono a creare un’immagine negativa dell’intera categoria. “Io stessa purtroppo ho avuto modo di sporcarmi le scarpe, ma sono certa che una convivenza serena sia possibile. Fondamentale è il rispetto da parte dei proprietari: il cane è un animale domestico ed è ovviamente sotto la nostra responsabilità“.
Gugiatti però fa anche notare che “sarebbe auspicabile un dialogo con l’amministrazione per trovare soluzioni più condivise ed attuabili di quelle contenute nell’attuale regolamentazione. Molte persone anziane, ad esempio, faticano a spostarsi in periferia per portare il proprio animale a passeggio e necessiterebbero di spazi idonei anche nelle vicinanze del centro”.
La vigilanza
Il comandante della Polizia Locale Mauro Bradanini riferisce che sono in atto controlli più attenti sul territorio, e aggiunge che la situazione all’interno delle zone regolamentate è in sensibile miglioramento, anche sulla base dei riscontri forniti da chi si occupa della manutenzione delle aree. “Seppure i fenomeni trasgressivi vadano sanzionati, noi confidiamo che le istanze di decoro vengano recepite da tutti i cittadini e ci auguriamo che ci sia una progressiva maturazione dei proprietari sulla questione”. Ad oggi, del resto, le contravvenzioni elevate dall’entrata in vigore del regolamento risultano soltanto 6 o 7.
E, in attesa di una presa di coscienza dei proprietari incivili, i cittadini possono segnalare le trasgressioni mediante la nuova app “Vivi Sondrio”, con la quale dovrebbe essere più facile raggiungere l’amministrazione comunale per riportare situazioni di degrado.
M.F.
Il reportage degli escrementi lungo via Lungo Mallero Diaz