Latteria Sociale. 16 ragazzi speciali realizzano i 4 formaggi della tradizione

ALBOSAGGIA – Chiuso con successo il lancio del progetto di inclusione promosso dalla Latteria Sociale Valtellina e dalla Fondazione Albosaggia, che ha coinvolto i ragazzi di SpaH.

A dare un senso compiuto all’iniziativa, durata otto mesi, è stato l’entusiasmo con il quale i ragazzi di SpaH hanno affrontato l’impegno lavorativo e la gratificazione che ne hanno tratto. L’essere valorizzati e il sentirsi importanti, indispensabili addirittura, per un’attività che li ha fatti sentire vicini agli altri, parte di una squadra, prima che di un progetto.

Sedici i ragazzi coinvolti, considerando tutti quelli che hanno seguito il corso per la sicurezza nei luoghi di lavoro, di cui otto, a turni di due, impegnati a svolgere il compito assegnato. Quattro formaggi della tradizione casearia di Valtellina e Alto Lario dalla primavera scorsa vengono commercializzati in una veste nuova firmata dai ragazzi di SpaH. Su ogni forma di “San Marco“, “Val Masino“, “Abbazia in Vallate” e “Oro di Dongo” compare un’immagine in serigrafia che riporta alla loro origine e alla loro produzione con la firma dei casari: per i consumatori che li hanno acquistati non soltanto il gradimento per la bontà e la tipicità che esprimono ma anche l’orgoglio di aver contribuito alla realizzazione di un progetto per ragazzi con disabilità psico-fisiche.

A illustrare il progetto è Maurizio Giboli, che lo ha sviluppato e coordinato per conto della Latteria Sociale Valtellina: “I ragazzi di SpaH – spiega – hanno dapprima seguito i corsi per la sicurezza nei luoghi di lavoro, quindi sono stati avviati all’utilizzo della stampante e successivamente affiancati dal nostro personale durante le diverse fasi. Il loro entusiasmo è contagioso”.

“Come Fondazione Albosaggia non possiamo che definire questa esperienza assolutamente positiva – sottolinea la presidente Ornella Forza – con la Latteria Sociale Valtellina abbiamo realizzato un bellissimo progetto di inclusione grazie all’attenzione e alla sensibilità dimostrate nei confronti dei nostri ragazzi”.

M B.