Sondrio. Dalla Valtellina a Davos con gli sci contro il cambiamento climatico

SONDRIO – Attraversare le Alpi con gli sci per protestare contro la crisi climatica. Questa l’idea originale di cinque giovani del varesotto che partiranno tra due settimane da Sondrio per raggiungere Davos, in Svizzera, in concomitanza col “World Economic Forum” che si terrà dal 21 al 23 gennaio.

«Con una piccola banda di scalmanati andremo a Davos con gli sci, per protesta contro tutto il greenwashing del WEF», commenta Giovanni Montagnani, trent’enne promotore dell’iniziativa. Il bersaglio principale della protesta sarà quindi il “greenwashing”, un neologismo che indica la strategia comunicativa di certe imprese finalizzata a dare un’immagine di sé positiva sotto il profilo della sostenibilità, per distogliere l’attenzione dal loro effettivo impatto ambientale.

«L’idea – commenta Montagnani – è di promuovere il concetto che le multinazionali inquinanti inizino a pagare per i danni che provocano». A partecipare alla spedizione che partirà da Sondrio, oltre a Giovanni anche Luca Fontana, fotografo di montagna, Marco Tosi, guida alpina, Michele Dondi e Raffaele Dalle Fratte.

«Siamo originari tutti del varesotto – spiegano – e inizialmente avevamo pensato di effettuare la spedizione partendo dalla Val di Fratta ma un tragitto di quel tipo, che ci avrebbe portato ad attraversare buona parte della Svizzera, sarebbe stato decisamente troppo impegnativo. Abbiamo quindi scelto Sondrio come città di partenza perché le comunità alpine risentono maggiormente dei cambiamenti climatici e quindi abbiamo deciso di partire da una città che si trova al centro della Alpi. Con la nostra azione vogliamo anche evidenziare che lo sci d’alpinismo è un’attività in estinzione, saremmo potuti andare a Davos in bici, ma questo potremo farlo anche fra 15 anni, a differenza dello sci. La nostra passione più grande sta scomparendo per colpa della frenesia della società dei consumi, per colpa delle multinazionali che per accumulare profitti stanno distruggendo il pianeta».

Montagnani ci tiene a precisare, inoltre, che la sciata di protesta è stata pensata per dare una visibilità mediatica ai movimenti ambientalisti come “Friday For Future” e “Exctinction Rebellion”, «Perché – come ha sottolineato – solo collettivamente si possono cambiare veramente le cose».

 

M. B.