Traona come Brescello: novelli don Camillo e Peppone sulle barricate

TRAONA – Polemica a Traona tra il parroco, don Luigi Pedroni, e il primo cittadino Maurizio Papini in merito alla proposta dell’amministrazione comunale di avviare, presso il polifunzionale della Valletta – in collaborazione con gli altri Comuni dell’Istituto Comprensivo di Traona – una proposta estiva per bambini e ragazzi.

L’idea non è piaciuta a don Luigi, tanto che il parroco ha pubblicato un articolo, all’interno del bollettino parrocchiale, commentando l’iniziativa comunale, definendola “un buon servizio per chi ha abbandonato la fede apostolica o semplicemente crede in altre religioni ma non vedo la sostenibilità di chi professa la religione cattolica e poi prende la decisione di far crescere i propri figli lontani dalla Chiesa e da Gesù Cristo”.

In seguito a numerose segnalazioni e commenti pervenuti in municipio da parte di genitori, insegnanti e famiglie,  Papini ha ritenuto necessario fare alcune precisazioni: “Prima di Natale – hanno sottolineato i componenti dell’amministrazione di Papini – e prima di muovere un qualsiasi passo nell’organizzazione delle iniziative estive avevo invitato don Luigi a un incontro che servisse a confrontarci, collaborare ed evitare la sovrapposizione tra date, attività e momenti educativi”.

“Questo – ha aggiunto ancora Papini – nella convinzione che il sindaco ed il parroco sono i due riferimenti della comunità civile e religiosa ed entrambi dovrebbero lavorare, di comune accordo, per l’educazione alla convivenza e al rispetto e per la crescita morale e culturale e dei bambini, dei ragazzi, dei giovani e della comunità in generale”.

A fronte dei tentativi messi in atto da Papini, però, il parroco non avrebbe accettato alcun tipo d’incontro e, dopo poche parole di dissenso, “Ha chiuso la comunicazione – come sottolinea lo stesso sindaco – con un laconico commento: Voi organizzate le vostre attività che io organizzo le mie”.

“Da parte nostra – conclude Papini – non abbiamo in alcun modo ribattuto, ma non comprendiamo le ragioni e riteniamo profondamente negativo tale comportamento da parte di colui che dovrebbe essere il pastore dell’intera comunità, fatta di laici assidui, di credenti più tiepidi e anche di non credenti. Noi andiamo avanti con i nostri progetti che non sono affatto alternativi, ma complementari a quelli dell’oratorio, come invece don Luigi ritiene di far credere”.

 

Michele Broggio