CHIAVENNA – Torrenti depredati, biodiversità a rischio, incentivi per lo sfruttamento indiscriminato di una risorsa preziosa: i corsi d’acqua naturali sull’arco alpino sono fortemente a rischio a causa del numero crescente di domande per la realizzazione di nuove derivazioni e impianti idroelettrici.
Nella sola Lombardia risultano attivi 705 centraline sotto i 3000 kw – con una potenza nominale media annua di dei 291 MW – mentre sono 73 gli impianti di grande derivazione, la cui potenza nominale si attesta a circa 1224 MW.
Secondo Legambiente, la biodiversità acquatica, già oggi fortemente a rischio in conseguenza dell’alterazione morfo-idrologica dei corsi d’acqua oltre che a causa dei cambiamenti climatici, rischia di subire un ulteriore forte contraccolpo.
“Negli ultimi decenni c’è stata una scarsa pianificazione strategica da parte della Regione e delle Province e una grave sottovalutazione dei rischi potenziali sullo stato ecologico dei corpi idrici legati alla realizzazione di queste strutture – dichiara Lorenzo Baio, coordinatore settore acqua di Legambiente Lombardia – I presidi organizzati su tutto il territorio lombardo insieme ai comitati locali e alle tante associazioni sensibili al tema, dimostrano le preoccupazioni dei cittadini rispetto alla salvaguardia dei corsi d’acqua naturali”.
Sono oltre 60 gli eventi previsti in contemporanea su tutto l’arco alpino e appenninico. Anche in Lombardia le iniziative sono previste per sabato 25 gennaio dalle 14 alle 1 7 lungo i siti fluviali che rischiano di avere un nuovo impianto, o già sono stati snaturati o che i presidi locali intendono preservare.
In provincia di Sondrio occhi puntati sul torrente Liro alle 15 a Chiavenna con il flash-mob del circolo Legambiente Valchiavenna in collaborazione con WWF Valtellina-Valchiavenna.