CHIAVENNA – Sembrerebbero non mancare le analogie con il caso di Chiavenna: pochi giorni fa la Regione Emilia-Romagna ha avviato un percorso istituzionale per la riapertura dei punti nascita di 6 ospedali di montagna situati sull’Appenino.
Il Ministro della salute in tempi brevissimi avrebbe dato il via libera al percorso istituzionale, convocando una prima riunione alla presenza del presidente della Regione, di sottosegretari del ministero e dei sindaci dei comuni interessati.
A renderlo noto il comitato di cittadini, fin da subito attivi nella difesa del nosocomio della Valle del Mera Insieme per l’ospedale di Chiavenna: “Visto il precedente – commentano gli attivisti – chiediamo alle rappresentanze politiche locali e in special modo ai sindaci della Valchiavenna di prodigarsi nei confronti di Regione Lombardia al fine di attivare analogo percorso anche per il punto nascite di Chiavenna”.
La richiesta, secondo il comitato, sarebbe suffragata anche dalla constatazione, effettuata dai sindaci della Valle del Mera che “la chiusura del punto nascite nel Settembre 2018 ha contribuito a disperdere i pazienti della Valchiavenna”.
“Aggiungiamo – concludono i cittadini del comitato – che visti i numeri, la scelta tecnica di prediligere Gravedona, struttura privata, a Chiavenna, struttura pubblica, non sembra essere la migliore in quanto le partorienti sembrano indirizzate le proprie preferenze verso il pubblico più che verso il privato”.
M. B.