CAMPODOLCINO – Annullata la sesta edizione del Vallespluga skialp. A renderlo noto sono gli stessi organizzatori dell’evento, l’associazione Amici dell’Ecomuseo e del Muvis, in un duro comunicato stampa. La causa dell’annullamento dell’unico evento sci-alpinistico in Valchiavenna sarebbe da riscontrarsi nelle “insostenibili, e tardive, condizioni poste da Skiarea Valchiavenna Spa”.
Il primo contatto tra gli organizzatori ed i gestori delle piste – sulle quali è stato da sempre organizzato il raduno – era avvenuto già verso la fine dello scorso ottobre. “Il 4 novembre – scrive il presidente dell’associazione, Andrea Buzzetti – abbiamo ricevuto l’autorizzazione all’utilizzo delle piste da loro gestite, previa verifica del tracciato da parte di personale qualificato da noi incaricato (senza poter utilizzare mezzi meccanici di supporto). A tali richieste abbiamo risposto il 28 novembre, impegnandoci a rispettare tute le condizioni poste dal gestore”.
Portando in visione un nuovo tracciato, al fine di superare le criticità emerse nelle precedenti edizioni.
Sulla base dell’autorizzazione concessa ad inizio novembre, era comunque partita la macchina organizzativa. “Improvvisamente, con comunicazione del 31 gennaio – continua Buzzetti – ci è pervenuto un accordo di affidamento in custodia delle piste (che ci vedeva integralmente responsabili, civilmente e penalmente, di tutti gli eventuali danni e incidenti. Oltre alla richiesta di una copertura assicurativa della manifestazione per un massimale minimo di 3 milioni di euro). Nell’accordo non solo non vi era alcuna risposta alle richieste da noi avanzate ma Skiarea ha altresì aggiunto una serie di limitazioni che mai aveva posto nelle precedenti edizioni”.
Gli organizzatori avrebbero avuto meno di un’ora di tempo per poter sistemare il tracciato e metterlo in sicurezza, senza l’aiuto di supporti meccanici. Si sarebbero posti problemi anche per gli spettatori, poiché la cabinovia sarebbe stata in funzione solamente dalle 19 alle 20 per la salita e dalle 21.30 alle 22.30 per la discesa.
“Ci dispiace perché, a prescindere da tutto – conclude Buzzetti – sarebbe bastato che il gestore ci comunicasse fin da subito quali fossero le condizioni alle quali avremmo dovuto attenerci, dandoci così la possibilità di poterle accettare o meno. E, comunque, lasciandoci il tempo per trovare un’altra sistemazione per il raduno”.
Giovanni Meroni