Iva. Ristoratori della provincia di Sondrio contrari all’ipotesi di un aumento

SONDRIO – Da qualche tempo da fonti anche ufficiose giungono notizie in merito a un possibile aumento selettivo dell’Iva che andrebbe a toccare il settore degli alberghi e della ristorazione.

“Continuare a fare leggi fiscali di questo tipo non porta da nessuna parte – sottolinea Roberto Galli, presidente di Federalberghi Sondrio di fronte alle anticipazioni su un possibile aumento dell’Iva (dal 10 all’11%) – Nell’ipotesi di un aumento dell’Iva per il settore degli alberghi e dei ristoranti, avremo come risultato che una fetta di clienti, penso soprattutto agli italiani, potrebbero scegliere l’estero per le loro vacanze”.

Un punto di vista, quello di Galli, che si pone in linea con la richiesta del presidente di Federalberghi nazionale Bernabò Bocca, espressa nella nota divulgata ieri, di non dare seguito a quella che egli ha definito come una “ipotesi bislacca”, un danno per imprese e lavoratori del settore.

Punta l’accento su un contesto generale costantemente in emergenza Gianluca Bassola, presidente del Gruppo Ristoratori dell’Unione del Commercio e del Turismo. “Provvedimenti come questi non fanno che accrescere la pressione sui clienti e sugli imprenditori, in un Paese dove le cose per molti aspetti non funzionano”.

Nel balletto delle incertezze, le categorie interessate restano dunque circospette e non rinunciano a esprimere la loro contrarietà anche solo all’idea che i supposti incrementi selettivi dell’Iva per il settore alberghiero e della ristorazione possano divenire realtà.