SONDALO – A non piacere, in modo particolare, al Comitato per la Difesa della Sanità di Montagna all’interno del piano di riorganizzazione ospedaliera presentato dal Politecnico di Milano il sistema proposto nella gestione delle emergenze urgenze.
A sottolinearlo Giuliano Pradella, referente della componente scientifica del comitato, che ha elaborato una contro proposta rispetto al piano dell’università milanese. “Il piano del Politecnico – commenta Pradella – non prende minimamente in considerazione l’ospedale di Gravedona, che pure è un punto di riferimento importantissimo nella gestione delle emergenze urgenze”.
Secondo Pradella – pioniere nel portare in provincia di Sondrio il sistema del 118, ma oggi decisamente critico verso un servizio che negli anni è andato “qualitativamente peggiorando” – i due punti di riferimento per la gestione delle emergenze urgenze nel territorio dell’Ats della Montagna devono essere i nosocomi di Sondalo e di Gravedona. Il piano del Politecnico, al contrario, non sembrerebbe prendere in considerazione l’ospedale lariano e, al contempo, proporrebbe un forte accentramento delle competenze sul presidio del capoluogo provinciale.
Nella visione di Pradella, infatti, Sondrio risulta essere centrale solamente dal punto di vista geografico: con al proprio attivo oltre 3 milioni di presenze turistiche annue l’Alta Valtellina sposterebbe, infatti, il baricentro di interesse verso il Morelli di Sondalo mentre Gravedona, con i recenti miglioramenti delle infrastrutture, si verrebbe a trovare ad una distanza ragionevole dall’area di Sondrio.
“Non possiamo basare il servizio di emergenza urgenza sugli elicotteri – aggiunge Pradella – Le eliambulanze non possono volare per buona parte dell’anno, quindi dobbiamo avere un efficiente servizio di trasporto a terra. Da Tirano verso l’Alta Valle i tempi di percorrenza sono molto lunghi e, per i cittadini di Bormio e Livigno, l’ospedale di Sondrio è troppo lontano”.
Michele Broggio