SONDRIO – La proposta di legge sulle concessioni idroelettriche non piace al Comitato per la razionalizzazione delle linee ad alta tensione di Valtellina, Valchiavenna e Valcamonica che sottolinea come questa dovrebbe diventare un’occasione “di sviluppo con elementi innovativi rispetto al passato, con ritorni importanti su ambiente, investimenti, occupazione per non tornare allo schema dello scambio con la sola compensazione economica”.
La Regione, sostengono dal Comitato, sarebbe sul punto di approvare una legge a maglie molto larghe, che rimanderebbe molte decisioni alla discrezione della giunta. “Siamo interessati ad una legge fatta bene ed immediatamente applicabile – sottolineano gli attivisti – che permetta di riassegnare le concessioni con procedure chiare, di garantire un uso rispettoso della risorsa“.
Tra i punti della legge maggiormente avversati dal Comitato quello relativo ai criteri di assegnazione – ritenuti troppo generici e basati prevalentemente sull’offerta economicamente più vantaggiosa. “Meglio – sottolineano – definire un meccanismo a punteggio con la parte relativa a lavoro, investimenti sulle manutenzioni e compensazioni territoriali ed ambientali con un peso significativo (almeno 40%) rispetto a tutto il resto”.
Tra le finalità di una nuova legge sulle concessioni idroelettriche dovrebbe essere necessario “Promuovere un processo virtuoso che, partendo dalla formazione alla produzione, sia in grado di creare anche in Valtellina delle aziende che siano in grado di intercettare le attività terziarizzate dal comparto idroelettrico”. Importante, anche, l’aspetto ambientale e di manutenzione del territorio che, secondo i membri del Comitato, dovrebbe offrire opportunità di lavoro e di reddito per le aziende locali.