Frontalieri. I sindaci italiani pronti a interrompere i collegamenti stradali

SONDRIO – Cresce la preoccupazione per la salute dei frontalieri che, quotidianamente, si recano sui propri posti di lavoro nel Canton Grigioni.

“Considerando la notevole diffusione del Coronavirus nella vicina Svizzera – sottolineano i sindaci delle due Comunità montane della Valchiavenna e di Tirano – chiediamo l’immediata adozione di provvedimenti di chiusura di tutte le attività economiche non essenziali”.

Il timore è che le misure di contenimento del Covid-19 adottate dalla Svizzera non siano sufficienti per garantire la tutela della salute dei lavoratori italiani che rischiano, molto concretamente, di contrarre il virus oltrefrontiera e di “portarlo” in Italia, con la conseguenza di rendere meno efficaci le misure in vigore nel nostro Paese.

“Chiediamo anche – rimarcano i sindaci – la tutela economica dei nostri frontalieri, senza alcun pregiudizio economico per il proseguo del rapporto di lavoro”. Tra le richieste degli amministratori italiani anche la possibilità – laddove sussista la necessità di proseguire con l’attività lavorativa – di individuare alloggi convenzionati all’interno dei quali ospitare i frontalieri, che non sarebbero più costretti a rientrare in Italia.

“In caso di mancato accoglimento – concludono Davide Trussoni, presidente della Comunità montana della Valchiavenna e Gian Antonio Pini, presidente della Comunità montana Valtellina di Tirano – comunichiamo che i sindaci dei due mandamenti intraprenderanno le azioni necessarie per salvaguardare la salute di tutti, anche di natura dimostrativa in relazione ai collegamenti stradali internazionali”.

Michele Broggio