MILANO – Con un ritardo che fa venire in mente l’espressione “fuori tempo massimo” – dato che ormai siamo al terzo mese di epidemia – la Regione Lombardia già nel mirino delle critiche, per errori e anche appunto tempistiche, decide di costituire un “proprio” Comitato Tecnico-Scientifico in relazione al Coronavirus.
Un ‘bis’ locale, rispetto a quello costituito fin dall’inizio a Roma dal Governo Conte 2.
> IL DECRETO DI NOMINA DEL C.T.S.
Sono una trentina i super esperti convocati da Fontana e Gallera (rispettivamente presidente e assessore alla partita), prima riunione oggi pomeriggio alle 16. Con un incontro ‘fisico’ ovvero non virtuale, on line ma proprio di persona – nel bel mezzo della pandemia e malgrado i reiterati avvertimenti di non creare “assembramenti“. Seppure di guru della medicina.
La riunione di oggi somiglia proprio a quella cosa da tempo vietatissima, che ovunque viene scongiurata ma in questo caso è messa in piedi giusto per discutere della causa di questi stessi divieti, ovvero il Covid-19.
Come sarà il ‘Comitatone‘ regionale? L’auspicio è che in questo clima avvelenato, con rapporti tesi e autentiche “guerre” tra istituzioni, il CTS della Regione non vada ad accavallarsi – o, peggio, a contrapporsi – a quello di Stato. Sarebbe un’ulteriore beffa in questo scenario già paradossale di suo, lo sterminio di lombardi nella regione più evoluta (per strutture sanitarie) non solo in Italia ma forse in Europa e tra le prime aree al mondo per le eccellenze mediche. E incredibilmente al primo posto anche per i decessi da Coronavirus.
VAL