SONDALO – All’ospedale ‘Morelli‘ aperto il primo reparto di Degenza di sorveglianza per i pazienti guariti ma ancora contagiosi che a casa non riuscirebbero a rispettare l’isolamento.
Dai dati aggiornati alle 10 di questa mattina, sabato, risultano tre decessi (una donna e due uomini), sei dimissioni e nove ricoveri: numeri che si ripetono con una certa costanza da qualche giorno.
Mentre sta per concludersi la sesta settimana da quando il Morelli è diventato ospedale Covid-19, con il perdurare delle misure restrittive, i contagi si susseguono e le nove persone ricoverate con gravi sintomi della malattia dovrebbero convincere tutti, anche i più riluttanti dell’importanza di adottare i comportamenti consigliati.
“Tre morti ogni giorno, tre famiglie colpite da un lutto, 110 in totale nel nostro ospedale, sono troppi e non possiamo accettarlo – sottolinea il direttore generale Tommaso Saporito -. Purtroppo abbiamo a che fare con un virus molto contagioso che si trasmette con grande facilità, non ci stancheremo mai di ripeterlo: è necessario rimanere a casa ed evitare il contatto con altre persone. È un sacrificio ma i dati delle ultime settimane ci hanno dimostrato che le prescrizioni adottate sono servite, che in loro assenza il sistema sanitario non sarebbe stato in grado di accogliere tutti i malati. Una tragica eventualità che abbiamo evitato e che dovrebbe convincere tutti a restare in casa anche in queste belle giornate di sole”.
Dopo settimane in cui i reparti covid-19 avevano ospitato fino a 200 malati, ora il numero è sceso a circa 160. Alcuni dei pazienti guariti, tutti in quarantena obbligatoria per almeno due settimane, sono rimasti al Morelli, poiché la propria abitazione non rispettava i parametri richiesti per l’isolamento, ad esempio una stanza e un bagno ad uso esclusivo.
Proprio oggi, infatti, l’Asst ha attivato il primo reparto di Degenza di sorveglianza, nel padiglione 4, al quale se ne aggiungeranno altri nei prossimi giorni, sulla base delle esigenze che emergeranno.
Qui, i pazienti che hanno superato la malattia, ma ancora positivi e quindi contagiosi, rimarranno per alcune settimane, seguiti da personale sociosanitario, fino a quando risulteranno negativi a due tamponi effettuati a un giorno di distanza l’uno dall’altro, e potranno fare rientro nelle proprie abitazioni non rappresentando più un pericolo per i loro familiari. Attraverso questi reparti speciali prontamente attivati, l’Asst solleva le famiglie che, per vari motivi non sono in grado di accogliere e di ospitare un loro congiunto che deve rimanere isolato, fornendo una risposta efficace e consentendo a tutti di trascorrere in completa serenità il difficile periodo della quarantena.
Sul fronte dei tamponi ad oggi sono oltre duemila quelli effettuati dall’Asst, un centinaio anche ieri, quasi in egual misura a uomini e donne.