MORBEGNO – nel bel mezzo della “tempesta” che sta investendo le case di riposo anche nel nostro territorio, interviene sulla questione RSA la giunta esecutiva della Comunità Montana Valtellina di Morbegno.
“La portata assolutamente straordinaria, nella sua drammaticità, di quanto è avvenuto a partire dalla fine di febbraio ha trovato tutti impreparati. Nessuno avrebbe mai potuto prevedere quanto le nostre vite ne sarebbero state sconvolte, nessuno era pronto a fronteggiare un’emergenza sanitaria di queste dimensioni ma tutti, ciascuno nel proprio ruolo, si sono impegnati e prodigati per contrastarla, avendo cura delle persone gravemente ammalate innanzitutto, ma anche di chi avrebbe potuto contrarre il virus. I momenti concitati che ne sono seguiti, l’incertezza sulle decisioni da assumere, la precarietà delle situazioni sono figli di una tragedia giunta del tutto inattesa. Le persone più direttamente coinvolte, medici, infermieri, operatori sociosanitari, meritano la nostra riconoscenza e il nostro rispetto perché come e più di altri hanno rischiato in prima persona e si sono impegnati fino a isolarsi dagli affetti più cari e a rinunciare momentaneamente alla loro vita per curare gli ammalati. Le Case di riposo della provincia di Sondrio sono ben gestite da amministratori che hanno a cuore i loro ospiti, condotte nel lavoro quotidiano da operatori preparati e attenti ai bisogni di persone che necessitano di cure particolari. Ne siamo convinti”.
“Nei giorni in cui il coronavirus continua a mietere vittime – prosegue la nota -, proviamo un certo disappunto di fronte agli attacchi strumentali, a volte inaccettabili nella forma e nei contenuti, sferrati nei confronti delle Case di riposo. Il nostro pensiero è rivolto in particolare all’Ambrosetti-Parravicini di Morbegno e alle altre del nostro mandamento, ma si può estendere a tutte quelle di Valtellina e Valchiavenna. Oltre al rispetto dovuto ai morti, alla vicinanza a chi ha perso un congiunto, non deve mancare il sostegno a chi amministra e a chi lavora all’interno delle residenze per anziani. La Magistratura sta svolgendo doverose indagini nell’interesse di tutti, ma c’è chi emette giudizi inopportuni, chi individua colpevoli per il solo gusto di farlo”.
“Siamo tutti affranti per quanto sta avvenendo, sinceramente addolorati per i tanti anziani morti, ma non reputiamo corretto mettere in dubbio la professionalità, la serietà e l’impegno di chi lavora nelle Case di riposo e di chi le dirige. Purtroppo questo virus altamente contagioso è arrivato all’interno di queste residenze e si è diffuso prima ancora che se ne conoscessero i devastanti effetti e nonostante l’impegno degli operatori non è stato possibile fermarlo. Tutti vogliamo capire come sia avvenuto e premunirci affinché non accada più. L’appello che rivolgiamo a tutti è di garantire la tranquillità necessaria per proseguire un lavoro che rimane duro e difficile, delicato e rischioso. Sosteniamo le nostre Case di riposo invece di attaccarle – conclude la Comunità Montana -, rendiamo merito a chi si sta impegnando. Arriverà il tempo in cui serenamente potremo analizzare la situazione per capire che cosa è successo realmente, ma non soltanto nelle residenze per anziani, ovunque. Ora dobbiamo tutti collaborare e dare il nostro contributo per uscire dall’emergenza”.