25 aprile. Il prefetto: “Stiamo facendo esperienza di cosa significhi vivere con alcune libertà sospese”

SONDRIO – Domani si festeggerà il 75esimo anniversario della liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo. A causa delle misure restrittive imposte dalla situazione emergenziale dettata dal Covid-19 quest’anno non si terranno manifestazioni pubbliche come in passato e le autorità si limiteranno a deporre una corona di fiori davanti ai monumenti dei caduti, con l’avvertenza di evitare la formazione di assembramenti.

Non per questo la Festa della Liberazione sarà meno sentita: “Celebriamo dunque la Liberazione – commenta il prefetto di Sondrio Salvatore Pasquariello nel corso del messaggio rivolto alla cittadinanza – che costituisce anche il presupposto della nascita della nostra Costituzione Repubblicana”.

Il prefetto sottolinea anche l’importanza “Dell’accettazione dei valori che ispirano le procedure democratiche” e la consapevolezza che “La libertà è riconoscimento e adesione alla verità”.

Nel seguito del suo messaggio Pasquariello ha avuto anche modo di citare uno dei padri della nostra Costituzione, Pietro Calamandrei, che, il 26 gennaio del 1955, ebbe modo di dichiarare: “La libertà è come l’aria, ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”.

“Stiamo facendo esperienza – conclude il prefetto – in parte proprio in questi giorni di emergenza epidemiologica da Coronavirus, di cosa significhi vivere con alcune libertà sospese”.