SONDRIO – Tra l’epidemia e l’isolamento e con una provabile e difficile “fase 2” alle porte i ragazzi delle classi quinte degli istituti superiori della provincia di Sondrio – e non solo – devono anche pensare agli Esami di Maturità.
Alle normali ansie e paure – da sempre legate all’esame di maturità – quest’anno si sommano anche quelle relative ad una situazione straordinaria, che non ha consentito ai ragazzi di frequentare le lezioni. La didattica a distanza ha supplito, al meglio, all’assenza di ragazzi e professori dalle aule ma rimane comunque il fatto che tutti si sono trovati costretti ad operare con un nuovo sistema di insegnamento e di apprendimento.
“Le scuole della provincia di Sondrio stanno lavorando bene – sottolinea il dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale Fabio Molinari – I genitori dell’associazione Anffas hanno segnalato qualche mancanza per quanto riguarda gli insegnati di sostegno e ho avviato un monitoraggio sulla situazione”.
Per quanto riguarda gli Esami di Maturità si svolgeranno, quest’anno, solamente attraverso una prova orale – ancora da capire se sarà possibile svolgerla “in presenza” – valutata da una commissione composta da sei docenti interni e da un presidente esterno. “Si tratta sempre di un esame – sottolinea Molinari – i ragazzi non pensino di poterlo superare senza aprire un libro ma non credano nemmeno di non essere sufficientemente preparati per poterlo affrontare. L’importante è mantenersi calmi e studiare”.
Ancora incerto il sistema di valutazione: il punteggio che negli anni passati era assegnato sul risultato dei test scritti quest’anno dovrà essere ricalcolato su altri criteri che verranno resi noti nelle prossime settimane.
M. B.