SONDALO – Il Comitato a Difesa della sanità di Montagna “Io sto con il Morelli” prosegue la sua battaglia a tutela del nosocomio e chiede la costituzione di un’azienda sanitaria autonoma della Montagna con sede a Sondalo. Il comitato popolare ha deciso di lanciare una petizione a sostegno dell’iniziativa che, in meno di 24 ore, ha raccolto già più di 2mila firmatari.
“La riapertura dell’ospedale Morelli con tutte le sue Alte Specialità non solo è per noi indispensabile ma è anche urgente – scrivono a nome del comitato, Pietro Del Simone, Luigi Grassi e Giuliano Pradella – Tutto il territorio dell’Alta Valle che si accinge ad affrontare la Fase 2 non può farlo senza la certezza di avere l’operatività dell’ospedale Morelli. Tutto il territorio non può tornare ad occuparsi di Olimpiadi Invernali 2026 senza avere la certezza che Regione Lombardia avrà archiviato, definitivamente, quella proposta del Politecnico che si è rivelata sbagliata, inopportuna ed ingenerosa”.
Sostenuto integralmente dai sindaci dell’Alta Valtellina, la componente scientifica del Comitato a difesa della sanità di Montagna, aveva redatto un documento volto a tale scopo. Ora si chiede che questo venga attuato poiché “Crediamo – continuano – che ci siano le condizioni reali per ospitare, dentro il Morelli sia un innovativo Centro di riferimento regionale per la cura del Covid-19 e per le malattie infettive, sia l’ospedale di riabilitazione con le alte specialità e centro emergenza urgenza per tutta la montagna. Il centro regionale Covid potrebbe essere completamente indipendente rispetto alle altre attività ospedaliere”.
L’emergenza Coronavirus, ed il conseguente lockdown, avevano fermato tutte le discussioni riguardo al piano di riorganizzazione della rete ospedaliera della provincia di Sondrio, presentato da Regione Lombardia che, “Di fatto – come dicono dal Comitato – avrebbe portato alla chiusura del nosocomio di Sondalo”.
“Con l’emergenza Coronavirus – concludono – la Regione Lombardia ha deciso di individuare nel Morelli di Sondalo il punto di emergenza Covid-19 e di trasferire su Sondrio tutte le altre attività ospedaliere. Paradossalmente quello che poteva sembrare un premeditato colpo da KO tecnico inferto al Morelli si è trasformata in una straordinaria occasione con la quale tutti i dipendenti del Morelli, con le loro uniche forze e il loro impegno appassionato e commovente, stanno imponendo a Regione Lombardia l’obbligo morale di ridisegnare un nuovo e dignitoso destino per il Morelli”.
G. M.