SONDRIO – A partire da domani, con l’attuazione del piano di apertura graduale del lavoro e degli spostamenti personali, si potrà uscire di più ma sempre e soltanto con naso e bocca coperti, non necessariamente con mascherine, come previsto dall’ordinanza della Regione Lombardia.
L’amministrazione comunale, dopo la distribuzione di oltre diecimila mascherine nelle scorse settimane negli esercizi commerciali di Sondrio e delle frazioni, che possono essere tuttora richieste dagli esercenti, dopo i gazebo in città e dopo la consegna con mezzi della Protezione civile, si prepara a una nuova distribuzione per soddisfare le richieste di chi ne è ancora sprovvisto.
“Non ci saranno mascherine chirurgiche per tutti – anticipa l’assessore alla Protezione civile, alle frazioni e ai giovani Lorena Rossatti – e non potremo consegnarle a ciascun componente familiare, quindi invito chi già ne possiede a non assieparsi ai gazebo, situazione che peraltro non è consentita, e a lasciarle a chi ne ha effettivamente bisogno.
Ricordo che quelle chirurgiche si trovano in vendita al prezzo calmierato di 50 centesimi e che è possibile utilizzare anche quelle in stoffa realizzate in proprio o da imprese. Con questa iniziativa, come le altre promosse nelle scorse settimane, intendiamo dare supporto ai cittadini, e lo faremo anche in futuro se avremo nuova disponibilità di mascherine”.
Da martedì a sabato, in otto punti in città e nelle frazioni, secondo il programma evidenziato nella tabella in fondo all’articolo, i volontari dei gruppi di Protezione civile di Sondrio, Valfurva, Cedrasco, Caiolo e Tovo Sant’Agata, dell’associazione “Amici di Ciro”, degli Alpini e del Valtellina Sub allestiranno dei gazebo dove sarà possibile ritirare le mascherine chirurgiche.
In alcune frazioni, per ragioni logistiche, la distribuzione avverrà in maniera itinerante. “Ringrazio tutti i volontari e i gruppi che li coordinano per la straordinaria collaborazione che hanno assicurato all’amministrazione comunale – conclude l’assessore Rossatti – in questa emergenza sanitaria hanno dimostrato per l’ennesima volta che cosa significa impegnarsi per la comunità e aiutare chi si trova in uno stato di bisogno”.
Foto copertina d’archivio