SONDRIO – I detenuti del carcere di Sondrio hanno inviato una lettera al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e a Papa Francesco affinché intervengano per la loro difficile situazione legata ai rischi di contrazione del Coronavirus nelle carceri.
“Chiediamo la possibilità – scrivono nella missiva inviata anche al giudice di Sorveglianza di Varese, competente per la Valtellina, e al garante nazionale dei detenuti – di sottoporre tutti i detenuti che hanno i requisiti agli arresti domiciliari, così da garantire oltre all’espiazione della pena anche il diritto alla salute che vale anche per noi”.
Nel chiedere aiuto anche al pontefice, i 29 firmatari della lettera, fra i quali l’avvocato valtellinese Riccardo Tarotelli detenuto per il tentato omicidio della compagna commesso alcuni mesi fa, i reclusi sottolineano che la “struttura carceraria di Sondrio non permette alcun tipo di contenimento del contagio da Coronavirus come la distanza di sicurezza minima tra un detenuto e l’altro”.