SONDRIO – Il Club alpino italiano, vista la maggiore libertà di movimento dettata dalla fase 2 dell’emergenza, ha voluto pubblicare una serie di raccomandazioni su come affrontare correttamente ed in sicurezza le attività in montagna.
In otto punti, riassunti schematicamente, sono raccolte tutte le indicazioni da parte degli esperti del Cai. La prima riguarda il rispetto delle disposizioni adottate a livello nazionale e territoriale (ovvero dalla regione e dal comune di residenza) quali la distanza da mantenere dalle altre persone e l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale.
L’invito principale è quello alla prudenza durante le escursioni. È necessario, infatti, mantenere alta l’attenzione e ricordare che, in caso di incidente, l’eventuale soccorso – che sarebbe già impegnativo di suo, dati i luoghi spesso impervi dove viene effettuato – è reso ulteriormente critico dalla necessità di proteggere dal contagio sia i malcapitati che i soccorritori.
Il consiglio è quello di valutare attentamente le proprie capacità e condizioni fisiche, scegliendo itinerari adeguati e favorendo quelli più vicini alla propria residenza. Sarebbe meglio evitare le attività più impegnative e che richiedono l’utilizzo di attrezzature alpinistiche in condivisione.
Le mete da prediligere, sempre secondo il Cai, dovrebbero essere i rifugi. “Non per trovare in quota ricercatezze di pianura – scrivono – quanto piuttosto una cortese accoglienza, consigli competenti e la sobria qualità di una ristorazione che esprima i sapori tradizionali. Il rifugista presidia un territorio prezioso e assicura i contatti per i soccorsi”.
Giovanni Meroni