Sanità. I sindaci dell’Alta Valle chiedono a Fontana l’autonomia per il Morelli

SONDALO – Autonomia amministrativa e finanziaria e creazione di un centro regionale Covid-19 nell’ospedale Morelli di Sondalo.

Queste le istanze portate aventi dai sei sindaci dell’Alta Valle che, nelle score ore, hanno deciso di inoltrare una lettera ai vertici di Regione Lombardia – destinatari, oltre al presidente Attilio Fontana anche l’assessore alla sanità Giulio Gallera e quello alla montagna Massimo Sertori – per chiedere un incontro, in teleconferenza, per discutere del futuro del nosocomio di Sondalo.

La mozione approvata, pochi giorni fa dal Consiglio Regionale, che impegna Regione Lombardia a bloccare il trasferimento dell’Unità Spinale da Sodalo a Sondrio sembrerebbe affossare la proposta di riassetto sanitario presentata dal Politecnico di Milano – che, al contrario, propone un accentramento delle funzioni all’interno del nosocomio del capoluogo provinciale – ma l’attenzione degli amministratori locali rimane alta.

“Riteniamo – scrivono glia amministratori di Sondalo, Valdisotto, Bormio, Valfurva, Valdidentro e Livigno – che non si possa perdere l’opportunità di costruire dal basso, con un confronto a livello locale, un’alternativa condivisa ed efficace”.

Tra le domande avanzate dagli amministratori locali ai vertici regionali anche quella relativa alla mancata realizzazione al Morelli di un centro regionale Covid, dotato di una sua gestione sanitaria indipendente, “Al fine – sottolineano – di ripristinare, in sicurezza e al più presto, tutte le attività ospedaliere ora spostate su Sondrio”.

La nuova destinazione del Morelli dovrebbe avere, secondo i sindaci, una valenza non solo regionale, ma nazionale, se non europea, proprio per la sua esemplare struttura sanatoriale a padiglioni, ideale per creare un centro di infettivologia collegato, per la ricerca, ad un centro universitario.

“All’interno di questo contesto, potrebbe trovare collocazione anche un dipartimento universitario per la formazione infermieristica – concludono gli amministratori dell’Alta Valle – Riteniamo che per le soluzioni proposte sia assolutamente necessario un modello organizzativo non più riconducibile alla Asst attuale; la sua complessità e straordinarietà necessita, invece, di una gestione indipendente e autonoma con modelli operativi più efficienti”.

Michele Broggio

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