SONDALO – Tra i firmatari del piano di organizzazione sanitaria presentato dal Comitato a difesa della Sanità di Montagna anche Eugenio Benericetti, primario del reparto di Neurochirurgia di Sondalo dal 1992 al 1998.
Tra le proposte elaborate dal Comitato scientifico incaricato dell’elaborazione della proposta alternativa a quella presentata dal Politecnico di Milano – che sembrerebbe volere un accentramento delle funzioni sull’ospedale di Sondrio – il mantenimento di un unico reparto di Neurochirurgia al Morelli.
“La struttura di Sondalo è unipolare – spiega Benericetti – tutte le specializzazioni si trovano sul posto e non esiste alcuna ragione per mantenere un’altra Neurochirurgia a Sondrio. Se i due reparti fossero uguali sarebbe uno spreco di risorse, in caso contrario si otterrebbe una struttura di serie ‘A’ e una di serie ‘B’”.
Nel 2015 è emerso che un reparto di Neurochirurgia può essere operativo su una popolazione compresa tra 600mila e un milione e 200mila abitanti. Possibile, secondo i firmatari della controproposta, fare delle eccezioni come nel caso del Morelli, distante dai grandi centri ma vicinissimo alle piste da sci dove, molto spesso è necessario intervenire urgentemente per soccorrere gli sportivi infortunati.
“La visione ‘hub and spoke’ – sottolinea Benericetti – funziona in presenza di grandi numeri e di alti gradi di specializzazione. Su realtà più contenute, invece, creare due reparti di Neurochirurgia non avrebbe alcun senso”.
M. B.