Festa della Repubblica. Le “celebrazioni” da Tirano a Morbegno

SONDRIO – Dopo il 25 aprile e il 1°maggio anche anche questo 2 giugno verrà ricordato per l’impossibilità di celebrare normalmente, come negli anni passati, la Festa della Repubblica. Vietato, infatti, formare assembramenti e proprio per questo le celebrazione ufficiali sono state ridotte al minimo, con una semplice deposizione di fiori di fronte al monumento dei Caduti.

Non sono mancati, però, gli auguri e le riflessioni dei tanti sindaci e amministratori di Valtellina e Valchiavenna. L’amministrazione comunale di Tirano, guidata dal sindaco Franco Spada, ha voluto ricordare come “L’emergenza sanitaria ha messo a dura prova il nostro Paese, ma ha anche rimesso al centro i valori fondanti della nostra Repubblica: la libertà, la pace, il lavoro, la solidarietà, l’uguaglianza e la pari dignità. Valori che dopo questa pandemia, hanno ri-acquisito sostanza e concretezza, per il presente e il futuro”.

Anche il sindaco di Morbegno, Alberto Gavazzi, ha voluto augurare un felice 2 giugno a tutti i suoi concittadini: “Il momento di emergenza mi ha obbligato a ricorrere, per mancanza di tempo, ad ordinanze sindacali ma voglio sottolineare che l’ho fatto nella consapevolezza di eccezionalità e sempre provando un certo disagio per l’eccessiva dose di potere contenuta in quelle decisioni. Le soluzioni veloci – e la storia ce lo insegna – possono valere in via definitiva solamente per le dittature. Questi sono stati mesi difficili e il mio augurio per il 2 giugno è quello di acquisire serenità e prospettive di uscita dai drammi che stiamo attraversando”.