SONDRIO – Con un protocollo del genere è praticamente impossibile giocare a calcio. Chi ha scritto le norme del protocollo attuativo per la ripresa in sicurezza delle attività di base e degli allenamenti del calcio giovanile e dilettantistico (rintracciabile qui in allegato), evidentemente, non sa nemmeno “se la palla sia quadrata o rotonda”, come si dice in gergo calcistico.
Basterebbe una norma per far capire al lettore di cosa stiamo parlando. Una delle prime, in effetti, recita: “Vietato il contatto fisico tra giocatori”. Avete sentito bene, non è una barzelletta. Vietato il contatto fisico? No, ma stiamo parlando del calcio, nato in Inghilterra e poi esportato in tutto il mondo o di un altro sport? Il gioco del calcio, in qualsiasi categoria, è uno sport di contatto, senza il contatto fisico un difensore come ferma un attaccante? Con la telepatia? Con qualche tecnica misteriosa scoperta in questo periodo di lockdown da qualche esperto di qualche famigerata task force? Senza il contatto non c’è “calcio” che tenga. Dai, non scherziamo.
Tra le norme che ognuno deve o dovrebbe tenere mentre sta praticando un’attività sportiva appare “bizzarra” quella in cui si raccomanda: “Lava e/o disinfetta spesso le mani”… si, magari tenendo nei pantaloncini (ammesso che ce ne siano con le tasche) o nella tuta un flaconcino di gel igienizzante. Altre norme, inserite nella sezione “Durante le attività sportive”? “Astenersi dai contatti stretti con altri partecipanti (abbracci, strette di mano) e pratica il distanziamento interpersonale il più spesso possibile”. Si legge anche… “Durante l’allenamento mantenere la distanza di 2 metri?”.
In alcuni esercizi è sicuramente praticabile, nelle partitelle o in altri esercizi tecnico – tattici invece è un’assurdità partorita da un mente antisportiva. E quest’altra è bellissima, messa in questa sezione, appunto in quella in cui un calciatore o una calciatrice sta svolgendo un allenamento o, peggio, una partita. “Indossa una mascherina mentre non stai svolgendo un’attività fisica”. Oppure “porta con te disinfettante per le mani e salviettine disinfettanti”. Dove ? Ai bordi del campo? In una specifica sacca personale? Una volta ai lati del campo c’erano al massimo le borracce, ora vedremo i dispenser ogni 10 metri?
Inoltre leggendo qua è là… “È assolutamente vietata qualsiasi pratica possa incentivare o aumentare la diffusione dei “droplets” (goccioline che si emettono con il respiro o con la saliva)”. Se un giocatore è in affanno (succede quando si corre) e apre la bocca (come fa spesso qualsiasi giocatore di qualsiasi categoria) può “emettere” le famigerate goccioline. In questo caso, che si fa? Fuggi, fuggi generale… sospensione dell’allenamento, espulsione del giocatore “reo” di aver emesso droplets? Dai, non facciamo ridere… Con queste norme è praticamente impossibile riprendere a giocare a calcio. Punto.
RedSport
Clicca qui per leggere il protocollo: https://www.valnews.it/vnews/wp-content/uploads/2020/06/protocollo-attuativo-calcio-giovanile-e-dilettantistico_03062020def.pdf