SONDALO – Giovedì i sei sindaci dell’Alta Valtellina e i membri del Comitato a difesa della sanità di montagna incontreranno il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana per confrontarsi in merito al futuro dell’ospedale Morelli.
A comunicarlo lo stesso Comitato nel corso del consueto bollettino settimanale che, questa volta, ha visto protagonista Massimo Brambilla, direttore dell’Unità Operativa Complessa Neuroriabilitazione – Unità Spinale del nosocomio di Sondalo.
“L’Unità Spinale – sottolinea Brambilla, in forza al Morelli fin dal 1989 – per poter funzionare come unità unipolare ha bisogno di numerose altre specializzazioni e reparti all’interno dello stesso presidio ospedaliero. In tutta la regione una simile condizione è presente solo a Sondalo e al Niguarda”. L’altro centro di Unità Spinale di riferimento per il territorio lombardo – anche se non unipolare – si trova a Bergamo.
“Per poter funzionare – aggiunge Brambilla – abbiamo bisogno di molte risorse e, negli ultimi anni, tutti hanno subito numerosi tagli. Proprio per questo lo scorso febbraio, con i miei colleghi di Bergamo e Milano, abbiamo tenuto un incontro con Regione Lombardia dal quale è emersa la mozione che ha bloccato il trasferimento dell’Unità Spinale da Sondalo a Sondrio”.
Intanto, negli ultimi mesi, tutti i reparti presenti al Morelli hanno “congelato” la propria attività dato che il nosocomio è stato convertito in ospedale Covid-19. “Il nostro compito è stato quello di mantenere in salute i pazienti che si sono trovati ‘bloccati’ al Morelli – conclude Brambilla – Nei prossimi gironi presumo che avvieremo le procedure di sanificazione degli ambienti per poi riprendere con le attività sanitarie, sempre con molta precauzione perché il virus non è ancora sparito”.
M. B.