TIRANO – Prosegue il dibattito intorno all’impugnazione da parte del Governo della legge sulle grandi concessioni idroelettriche approvata, lo scorso 31 marzo, da Regione Lombardia.
A guardare con occhio critico l’operato regionale il Comitato per la razionalizzazione delle linee elettriche che parla del concreto rischio che “Questa possa essere l’ennesima occasione persa. L’attuale Governo giallo/rosso impugna la legge pasticcio lombarda e la Valtellina e la Valchiavenna ancora una volta vengono beffate”.
La legge regionale stabilisce i criteri di valutazione per l’assegnazione delle concessioni alla loro scadenza, i requisiti in sede di gara, gli interventi di efficientamento degli impianti, di compensazione ambientale e territoriale nonché di carattere sociale, formativo e occupazionale dei territori interessati. Vengono inoltre previsti una serie di obblighi nella gestione delle acque invasate finalizzati a garantire il livello minimo di acqua per i livelli dei laghi, l’agricoltura e l’ambiente.
In più occasioni gli attivisti hanno definito la scelta adottata dal Pirellone “Autoreferenziale, e poco rispettosa degli altri organi del consiglio regionale e degli enti locali. La Regione ha approvato una legge a maglie molto larghe che rimanda molte decisioni importanti alla discrezione della giunta e che non dettaglia aspetti importanti”.
Per capire cosa sta succedendo il Comitato ha calendarizzato una serie di incontri con esponenti del Governo: “A cominciare – sottolineano – da Enrico Borghi, deputato del Pd che si è occupato del tema ed a seguire con il ministro allo sviluppo economico Stefano Patuanelli”.