SONDRIO – La bozza di decreto sul contenimento volontario della produzione ed il miglioramento della qualità dei vini Docg, che prevede di destinare 100 milioni di euro ai produttori, fa discutere. La cifra stanziata, secondo l’assessore regionale all’Agricoltura, alimentazione e sistemi verdi, Fabio Rolfi, non sarebbe sufficiente a coprire nemmeno i costi della vendemmia.
“Sono previsti al massimo 900 euro all’ettaro per vini Docg – afferma Rolfi – cifre ampiamente inferiori rispetto al costo della vendemmia in areali come la Franciacorta, la Valtellina o la zona del Garda, solo per fare alcuni esempi. Dalla Regione Lombardia è già partita una controproposta per innalzare almeno a 1.300 euro all’ettaro il contributo sulla riduzione della resa Docg. E per alleggerire una burocrazia che al momento appare mastodontica”.
Sulla questione è intervenuto anche il presidente del Consorzio di tutela vini di Valtellina, Aldo Rainoldi. “Con i costi legati alla nostra viticoltura – afferma – questa non ci sembra una soluzione percorribile. Per altre zone, probabilmente, può essere una possibilità o addirittura un’opportunità da non lasciarsi scappare. Si tratta però di un abito che non vedo come possa essere indossato dalla Valtellina“.
Per Rainoldi la soluzione, almeno per quanto riguarda il territorio valtellinese, dovrebbe essere cercata altrove. “La ricetta da seguire è quella di continuare a fare bene – continua il presidente del Consorzio – Il virus è stato un incidente doloroso che dobbiamo metterci alle spalle. Dobbiamo continuare sulla strada già tracciata di continua sinergia con il territorio, sia con le istituzioni che con gli esperti del settore del turismo. La nostra intenzione è quella di continuare a produrre, cercando una qualità che sia ancora maggiore“.
Giovanni Meroni
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