PIURO – Dagli scavi a “Mot de Castel” alla riapertura della “Capèla di Mort”: l’antica storia di Piuro viene riscoperta e raccontata con la XIII edizione del Plurium, il bollettino annuale sull’attività dell’Associazione Italo-Svizzera per gli scavi di Piuro.
Una decina i contributi che sono andati a formare l’ultima edizione: Aldo De Pedrini racconta le attività del 2019. Gloria Camesasca riporta alla luce dalle carte d’archivio di metà ottocento il “Viaggio nella quotidianità di un mugnaio di Piuro”. Le monete trovate nello scavo della “Mot al Castel” a Piuro negli scavi del 2019 sono al centro dell’articolo di Mattia Francesco Antonio Cantatore. Con Andrea Martocchi invece ci ritroviamo Dal Museo del Tesoro di Chiavenna con una proposta didattica per riscoprire il patrimonio culturale della valle: il progetto Storie.
La cappella dei morti di Piuro aperta dopo tre secoli e mezzo nella “Rovina”è il titolo dell’articolo di Guido Scaramellini che fa da singolare sfondo storico al contributo di Alessandra Martinucci, della cappella dei morti ne descrive la decorazione attraverso l’Intervista all’artista Anna Lorenzini: pittrice della “Capèla di Mort” che nel 2019 ha vinto il concorso indetto dal Comune di Piuro per riportare allo splendore antico la cappella.
Un prezioso libro sulla Val di Lei è l’interessante contributo di Marino Balatti che raccoglie una ricca documentazione scritta e fotografica sulla costruzione della diga in cemento armato della Valle di Lei, realizzata fra il 1957 e il 1962. Diego Trinchera illustra il Belfort Theatre Campus, soffermandosi su “Magia Naturalis” Capitolo 1, eresia. Al Testamento del 1661 del curato di Prosto don Francesco Pellegrini è dedicato il contributo di Cristian Copes.
Concludono la pubblicazione gli alunni della classe quinta che con Scavando nel passato raccontano la visita agli scavi archeologici a “Mot de Castel” ed evidenziano le loro emozioni sul lavoro degli archeologi e sui reperti rinvenuti. Il bollettino sarà distribuito ai Soci.