SONDRIO – Nell’ambito delle attività di carattere preventivo poste in essere dalla Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Sondrio, finalizzate alla tutela delle cosiddette “vittime vulnerabili”. Sono quattro le misure di sorveglianza speciale particolarmente significative emanate negli ultimi sei mesi dal Tribunale di Milano su proposta del Questore di Sondrio, Angelo Re.
Il 30 gennaio il Tribunale di Milano – sezione misure di prevenzione – ha accolto la proposta presentata dal Questore di Sondrio il 12 dicembre scorso della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per un anno e 6 mesi nei confronti di M.D., “poiché sulla base di elementi di fatto risultava abitualmente dedito a traffici delittuosi e risultava essere persona pericolosa per la società” spiegano la Questura. Per la sorveglianza sono stati presi in considerazione i reati commessi da M.D. che vanno dall’anno 2009 all’anno 2019.
Il 28 maggio, poi, è stata accolta la misura per un anno nei confronti di S.E., “poiché con più azioni persecutorie perpetrate nei confronti di D.G., veniva dapprima denunciata all’autorità giudiziaria fino ad assere arrestata per la perseveranza delle sue azioni persecutorie anche nei confronti dei familiari di D.G.”. Per la sorveglianza sono stati presi in considerazione i fatti costituenti reato commessi da S.E. che vanno dall’anno 2017 all’anno 2020.
Lo scorso 8 luglio, invece, il tribunale ha accolto la proposta del Questore, presentata il 3 marzo, di applicazione della sorveglianza speciale per un anno e 2 mesi nei confronti di D.N., “poiché con più azioni persecutorie perpetrate nei confronti di T.C. e P.S., veniva ammonito e a seguire denunciato all’autorità giudiziaria per stalking. Lo stesso risultava essere persona già condannata per violenza sessuale. Per la sorveglianza sono stati presi in considerazione i fatti costituenti reato commessi da D.N. che vanno dall’anno 2004 all’anno 2019″ si legge nelle motivazioni.
Infine, il 26 giugno è stata accolta la richiesta di sorveglianza speciale per un anno e 4 mesi nei confronti di D.P.R., “poiché con più azioni perpetrate nel tempo poneva in essere maltrattamenti in famiglia ed atti persecutori nei confronti dei conviventi D.P.M. e T.A.; per la sorveglianza sono stati presi in considerazione i fatti costituenti reato commessi da D.P.R. che vanno dall’anno 1999 all’anno 2019″.
RedCro