CHIAVENNA – Prosegue il dibattito sullo sviluppo sanitario della provincia di Sondrio. Sono sempre di più gli amministratori che invocano la sottoscrizione di un documento unitario in grado di comprendere anche i sei sindaci dell’Alta Valtellina.
Il nodo sembrerebbe essere rappresentato dall’ospedale Morelli di Sondalo: da un lato, infatti, ci sono gli amministratori che sostengono il piano dei 71 sindaci che propone un sistema centrato su Sondrio mentre, dall’altro, ci sono i primi cittadini dell’Alta Valle che, al contrario, propongono un sistema ‘a tre fuochi’ che comprenda anche il Morelli e Gravedona.
“Conosco i sindaci dell’alta Valle – commenta il sindaco di Chiavenna, già presidente della provincia di Sondrio Luca Della Bitta – persone concrete e determinate, pronti a raccogliere anche le sfide più difficili. Allora non sbagliamo. Costruiamo davvero un progetto unico. Che dica con chiarezza ciò che vogliamo, poi andremo ai livelli superiori, ma uniti”.
Secondo il sindaco di Chiavenna l’emergenza sanitario dettata dal Coronavirus dovrebbe aver insegnato che per i territori alpini come il nostro – che teoricamente dovrebbero avere un’Ats della Montagna – non possono valere le stesse regole adottate in città o in pianura.
Per i mandamenti della provincia – aggiunge Della Bitta – il documento unitario sembra aver fatto una buona sintesi ma non si può lasciar fuori il Morelli. Sarebbe un grave errore. Siamo pronti a dire con chiarezza che serve la conferma delle alte specialità, dell’unità spinale unipolare e un chiaro e immediato percorso di autonomia per quell’ospedale”.
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