MORBEGNO – Le scuole riprenderanno ufficialmente il prossimo 14 settembre ma, in molti casi, sarà difficile riuscire ad adeguare gli edifici alle norme anti-Covid-19.
In questi giorni l’amministrazione comunale di Morbegno, guidata dal primo cittadino Alberto Gavazzi, sta lavorando per garantire l’applicazione delle linee guida dettate dal MIUR. “L’obiettivo – ha sottolineato l’assessore all’istruzione Maria Cristina Bertarelli – è che tutti i bambini e i ragazzi degli istituti comprensivi morbegnesi possano finalmente ritrovarsi in presenza a scuola con i loro insegnanti e riprendere la socialità e tutte quelle attività a cui hanno dovuto rinunciare per troppo tempo”.
Al momento sono stati previsti investimenti – 70mila euro garantiti dal Programma Operativo Nazionale – che saranno utilizzati per acquisti il più possibile “lungimiranti”, pensati cioè come materiali capaci da un lato di favorire il rispetto delle norme e dall’altro di essere elementi strumentali in grado di interagire con una didattica innovativa anche dopo l’emergenza sanitaria.
“Dal sopralluogo svolto in tutti i plessi scolastici – prosegue Bertarelli – la gestione degli spazi è sicuramente la questione che presenta più criticità: le aule delle scuole hanno delle metrature che non sempre permettono di accogliere i numeri dei ragazzi nelle classi, soprattutto alla scuola secondaria di primo grado, dove la collocazione di quattro classi con ben 26 alunni ciascuna è un problema molto complesso e che potrebbe portare a soluzioni non soddisfacenti dal punto di vista didattico”.
Allo scopo, comunque, di migliorare gli spazi scolastici l’amministrazione comunale della Città del Bitto ha proceduto a stanziare altri fondi – 220mila euro in totale – da utilizzare per interventi come la manutenzione della copertura del tetto e la rimozione del pavimento in legno di un salone in una scuola dell’infanzia, e l’adeguamento alla normativa antincendio di alcuni plessi dei due Istituti comprensivi.
“Le scuole dell’infanzia – conclude Bertarelli – subiranno una riduzione di orario, a meno di un aumento dell’organico, su tutto il territorio provinciale. Il tempo scuola avrà quindi una durata inferiore e solo mattutino”.