CHIAVENNA – Nell’acceso dibattito sul futuro sviluppo sanitario scende in campo anche il gruppo di minoranza consiliare della Città del Mera “Ho a cuore Chiavenna”.
I banchi dell’opposizione guidati da Giovanna Panzeri spostano l’attenzione sul presidio valchiavennasco sottolineando come il Piano dei 71 sindaci – sostenuto, in linea di massima dalla minoranza – faccia solamente “Accenno al Punto nascite, chiuso dal 2018, richiamando vagamente l’attenzione alla legge sui Punti nascita montani: non sarebbe questo il momento di insistere per riportare concretamente a Chiavenna la possibilità di nascere in tutta sicurezza? I fondi europei potrebbero essere d’aiuto”.
Importante per il nosocomio chiavennasco poter garantire i servizi di Pronto soccorso, medicina generale, chirurgia, ortopedia, riabilitazione, oncologia con Hospice e cure palliative, degenza di comunità, diagnostica rapida ed efficace, necessità peraltro sostenute dal tempo anche dal comitato “Insieme per l’Ospedale di Chiavenna” .
Evidente, infine, secondo la minoranza consiliare, che le risposte ai bisogni delle famiglie di Madesimo non sono le stesse date a quelle di Livigno e che, pertanto, “Per il nostro territorio il Morelli, di cui riconosciamo l’importanza e le potenzialità, non può essere il centro sanitario di riferimento, considerato che facciamo prima a raggiungere Milano”.