Sondrio calcio. Fine ingloriosa per la squadra ritirata dal campionato di serie D

SONDRIO – Una fine così non era veramente prevedibile. E, invece, stamattina la società del capoluogo di provincia ha informato la stampa di aver comunicato alla divisione serie D della FIGC la volontà di non partecipare al prossimo campionato.

Una decisione sicuramente sofferta che il presidente Oriano Mostacchi non ha preso con il sorriso, ci mancherebbe, e che manda praticamente in fumo 28 anni di lavoro. E che azzera un intero movimento calcistico, quello più prestigioso del ricco panorama valtellinese, facendolo sprofondare a livelli bassissimi. È chiaro a chiunque abbia un minimo di conoscenza calcistica che senza il Sondrio in serie D il movimento del calcio, soprattutto di quello giovanile, in provincia retrocede e rimane ai margini assoluti.

Questo vuole dire anche meno chance di poter approdare in club professionistici per i nostri giovani. Un vero disastro anche perché l’anno prossimo il capoluogo di provincia non avrà nessuna squadra iscritta ad un campionato FIGC. La sensazione è che si sarebbe potuto gestire diversamente la situazione. E invece si è scelto di mandare tutto all’aria tra lo stupore dei tanti tifosi valtellinesi. Ma non era possibile andare avanti un altro annetto? Evidentemente per il presidente Mostacchi la risposta è no ma siamo curiosi di conoscere la sua opinione in una conferenza stampa che molto probabilmente si terrà la prossima settimana.

Tutta la vicenda pare essere stata gestita male. Tutto parte negli ultimi mesi dell’anno scorso quando Mostacchi ha detto chiaramente che avrebbe mollato a fine stagione. Il presidente ha cercato una soluzione chiedendo aiuto agli imprenditori valtellinesi. L’unico a farsi avanti è stato Michele Rigamonti che sarebbe però partito dalla Prima categoria. Ipotesi scartata immediatamente e, dopo aver detto di no a Lumezzane e ad altre realtà, ha poi intrapreso un’altra strada: quella di cedere la società ad una cordata Lombardo – Veneta. Una trattativa ben avviata che non è però mai stata conclusa perché questi imprenditori non hanno mai versato “acconti” e “anticipi” di denaro.

RedSpo