SONDRIO – I tifosi del Sondrio, quelli più attaccati alla squadra, quelli che negli ultimi anni l’hanno seguita sempre e comunque e ovunque, quelli che hanno amato più di tutti i colori di quella maglia biancoazzurra sono ancora sotto shock per la decisione di ritirare la squadra dal campionato di serie D presa venerdì scorso dal presidente Oriano Mostacchi.
E hanno manifestato tutto il loro dissenso per una vicenda, a loro dire ma anche a dire del 90% delle persone, gestita come peggio non si sarebbe potuto fare affiggendo alcuni striscioni sui cancelli di una desolante Castellina che nelle prossime domeniche ospiterà le “partite” delle rondini, in attesa di prepararsi per emigrare, o dei corvi intenti a beccare qualche seme.
Il Grup Sasèla ha detto la sua, vuol vederci chiaro nella vicenda perché per i supporter del Sondrio ci sono troppe ombre intorno alla fine della società più gloriosa della provincia di Sondrio, della (ex) società guida del movimento calcistico valtellinese che nel giro di una settimana ha perso un settore giovanile di buon livello e una prima squadra in serie D.
Effettivamente, come ribadiscono i tifosi “Peggio di così era difficile fare”. Ieri nel tardo pomeriggio, sui cancelli della Castellina, sono apparsi alcuni striscioni peraltro molto soft “88 anni di storia, finiti senza gloria” e “Vergognatevi”. L’elemento più forte è stato un manifesto funebre per il Sondrio Calcio con il 1932, data di nascita, e 2020, data della scomparsa. E la scritta ironica “Dopo una lunga ed estenuante agonia ci ha lasciato il Sondrio Calcio. Lo annunciano con immenso dolore i tifosi del Grup Sasela (e pochi altri)”. E poi l’affondo anche verso gli enti. “Un ringraziamento particolare va alla società, all’amministrazione comunale e a tutti quelli che avrebbero potuto fare qualcosa e non hanno fatto nulla per salvarlo”. Striscioni rimossi da qualcuno dopo nemmeno un’ora. Parole raccontano del dolore e dell’indignazione dei tifosi. Delusi, arrabbiati e offesi.