SONDRIO – Niente è rimasto intentato per cercare Hafsa Ben Daoud, la 16enne inghiottita dalle acque dell’Adda al parco Bartesaghi a Sondrio lo scorso 1° settembre.
Nei 5 giorni durante i quali sono state effettuate operazioni di ricerca congiunte 268 uomini – 130 Vigili del Fuoco, 116 della Protezione Civile e 22 della Guardia di Finanza – hanno battuto incessantemente l’asta del fiume. Le ricerche, purtroppo infruttuose, si sono concentrate, prevalentemente ma non solo, nel tratto di 15 chilometri compreso tra il luogo della tragedia e l’invaso di Ardenno che è anche stato parzialmente svuotato. Il letto del fiume è stato ripetutamente scandagliato, grazie all’ausilio dei gommoni da rafting, particolarmente versatili ed in grado di non rimanere incagliati nelle secche.
Nulla, però, è stato tralasciato: l’intero corso del fiume, fino alla foce a Colico, è stato sorvolato da due elicotteri – uno della Guardia di Finanza decollato da Varese e l’altro dei Vigili del Fuoco alzatosi in volo da Malpensa – in momenti diversi e gli argini sono stati battuti su entrambe le sponde.
Le ricerche congiunte, rese molto difficoltose dalla torbidezza delle acque, sono state ufficialmente interrotte domenica 6 settembre. Le operazioni, tuttavia, non si sono concluse ma vengono effettuate in autonomia dai vari enti preposti al soccorso.