SONDALO – Sembrerebbero essere ancora inascoltate le richieste degli amministratori – in prima fila quelli dell’Alta Valtellina ma, questa volta, con loro presenti sindaci da tutta la provincia di Sondrio – in merito alla gestione dell’ospedale Morelli e di tutta la sanità di Valtellina e Valchiavenna.
In una lettera indirizzata non solo ai vertici di Asst e Regione Lombardia ma anche al vice ministro della salute Pierpaolo Sileri gli 11 sindaci firmatari chiedono, nuovamente, il ripristino delle attività pre-Covid nell’ospedale di Sondalo. “Siamo increduli – sottolineano – che alla data odierna ci troviamo a reiterare istanze presentate ormai mesi fa, e sulle quali avevamo ricevuto ampie rassicurazioni”.
A destare maggiori perplessità negli amministratori locali la scelta di investire un milioni di euro per la realizzazione di camere a pressione negativa nel 1° padiglione – 9 quelli presenti nel nosocomio e 5 gli utilizzati – “Generando – sottolineano – promiscuità tra i reparti destinati alla gestione del Covid e quelli in cui residuano le ordinarie attività ospedaliere invece che utilizzare tali risorse su uno dei padiglioni non utilizzati, in particolare il 6° ed il 7°”.
Altri fondi, invece, sarebbero stati richiesti dalla regione al ministero della salute per essere investiti nei padiglioni 1 e 4, invece che nei 6 e 7, al momento non utilizzati e che, secondo i sindaci firmatari, potrebbero venire destinati ai pazienti Covid-19 annullando il rischio di pericolose promiscuità.
“Se tali scelte – sottolineano i sindaci – sono state deliberatamente messe in atto dalla dirigenza della Asst Valtellina e Alto Lario, si chiede formalmente che venga intrapresa un’azione di responsabilità in quanto scelte scellerate ed arbitrarie che comprometterebbero definitivamente la possibilità di un ripristino alla piena efficienza di un presidio ospedaliero che offre invece sicure possibilità di compartimentazione per le malattie infettive”.
Tra le richieste contenute nella lettera anche il ripristino delle Alte specialità, trasferite da Sondalo a Sondrio e sulle quali si era espresso, all’unanimità, anche il Consiglio Regionale votando la mozione Usuelli. “Pertanto – concludono – diffidiamo sin d’ora qualsiasi azione che, oltre a concretizzarsi come una malversazione di importanti contributi pubblici ai fini della tutela della salute dei cittadini, ne comprometta irrimediabilmente la funzionalità di presidi esistenti, sia direttamente che indirettamente come sta succedendo all’ospedale di Sondalo”.