SONDRIO – Ha suscitato perplessità la sentenza di non luogo a procedere nei confronti degli imputati nel processo chiamato ad accertare le responsabilità in merito all’inquinamento da cromo esavalente nell’area ex Falck di Novate Mezzola.
La presenza dell’agente inquinante – e cancerogeno – è stata accertata, non così le responsabilità penali degli imputati tutti prosciolti, nella mattinata di oggi in tribunale a Sondrio, dal giudice Antonio De Rosa. Il Pubblico ministero Marialina Contaldo – che sembrerebbe essere intenzionata a ricorrere in appello – aveva chiesto per tutti il rinvio a giudizio ma alla fine ad essere accolta è stata la richiesta dei legali dei 13 accusati.
I campi di imputazione, caduti con la sentenza odierna, riguardavano non solo l’omessa bonifica dei luoghi inquinati rappresentati dalla ex Falck di Novate e dalla discarica del Giumello ma anche false attestazioni in merito alla conformità alle normative della asserita bonifica effettuata. Coinvolti nell’inchiesta, infatti, oltre ai vertici di Novate Mineraria Srl, di Novamin Spa e Novate Metallurgica Novamet Spa, anche esponenti della Provincia di Sondrio, Apra Sondrio e di Regione Lombardia.
Se la richiesta del Pm dovesse venire accolta il processo proseguirà davanti alla Corte di Cassazione, in caso contrario la questione giudiziaria legata all’ex area Falck si chiude qui.
Michele Broggio