MORBEGNO – Botta e risposta tra la Pro Loco Morbegno ed il gruppo di minoranza della Città del Bitto, CambiaMorbegno 2.0. In occasione dell’ultimo consiglio comunale, tenutosi lo scorso martedì 29 settembre, il capogruppo Andrea Ruggeri aveva mosso una pesante accusa nei confronti della nuova sede dell’associazione morbegnese, situata da poche settimane nel complesso di S. Antonio. Secondo Ruggeri, sarebbero stati eseguiti dei lavori, su di un bene culturale, senza la regolare autorizzazione da parte della soprintendenza.
Immediata la risposta da parte della Pro Loco Morbegno che si dice incredula per quello che è stato visto come un attacco all’associazione. “Non abbiamo in nessun modo modificato i due locali. Abbiamo pulito parte dei pannelli rovinati del controsoffitto, ne abbiamo sistemati di nuovi sopra per evitare che potessero essere pericolosi per le persone che sarebbero entrate nell’ufficio per ritirare la loro CartAMOrbegno o per avere informazioni riguardo alle nostre attività – scrive il presidente, Luca Della Sale – E’ un attacco che ci risulta difficile capire. L’associazione Pro Loco Morbegno, anno dopo anno, sta crescendo, si confronta e interagisce con altre realtà di volontariato in città, essendo per alcuni anche punto di riferimento. Siamo un gruppo di giovani e meno giovani, volenterosi ed entusiasti, che certo non si fanno spaventare dal lavoro, dalla fatica e dal sacrificio per un obiettivo ultimo, lo sviluppo, il benessere e l’attrattività di Morbegno. É per il bene che vogliamo alla nostra città, per la voglia di migliorarla e di farla vivere che da anni ci impegniamo”.
Anche la risposta del capogruppo di minoranza Ruggeri non si è fatta attendere. “Proprio per tutelarvi e dare lustro al vostro lodevole impegno, il 3 agosto, ovvero ben due mesi fa, il nostro gruppo aveva chiesto all’amministrazione comunale informazioni di quanto si stava realizzando negli spazi comunali di San Antonio, neppure chiedendo chi fosse il soggetto che stava intervenendo – scrive – Ribadiamo che, in qualità di Consiglieri comunali della nostra Città, la censura è stata mossa verso il sindaco, garante della legalità in primis, che, da due mesi orsono, aveva il dovere di tutelarvi, in tal modo tutelando il complesso di San Antonio, che tutti conosciamo fortemente vincolato secondo le leggi nazionali, innanzitutto. Per aver chiesto il rispetto della legge, non ci sentiamo di avere attaccato nessuno”.