MORBEGNO – Non si placa la polemica relativa alla nuova sede della Pro Loco Morbegno, sita al piano terra del complesso di Sant’Antonio, ed ai lavori effettuati al suo interno. Domenica scorsa, 12 ottobre, la vicenda ha avuto un’ulteriore evoluzione. Il capogruppo di minoranza, Andrea Ruggeri, a nome del gruppo CambiaMorbegno 2.0, ha presentato un esposto in procura chiedendo la valutazione della vicenda in modo da individuare eventuali condotte illegali. La questione non sarebbe andata a genio a molti degli abitanti della Città del Bitto, che vedono nell’azione di Ruggeri un vero e proprio attacco politico nei confronti dell’amministrazione Gavazzi e della Pro Loco.
“Non capisco questo vittimismo da parte di tutti – afferma Ruggeri – come se non si potesse chiedere una verifica che tutto sia stato eseguito rispettando la legge. Sicuramente è lodevole l’impegno messo dalla Pro Loco, ma gli spazi pubblici vanno tutelati. Il sindaco Gavazzi ha gestito direttamente la questione dando la gestione dei locali all’associazione. Fossimo venuti a conoscenza prima di queste intenzioni avremmo fermato il tutto, per evitare che la Pro Loco potesse finire davanti ad un giudice”.
Il complesso conventuale di Sant’Antonio è un bene di proprietà comunale, coperto da vincolo e da tutela normativa. Verso fine luglio, alcuni consiglieri di minoranza avevano notato che erano stati eseguiti dei lavori al suo interno. L’ufficio tecnico rivelò, poco dopo, come non fosse stato appaltato nulla da parte del comune Comune mentre, stando a quanto riportato, i lavori svolti dalla Pro Loco riguardavano interventi di manutenzione ordinaria. Poco dopo, la Soprintendenza confermava che a loro non era pervenuta alcuna richiesta di autorizzazione e, lo scorso 29 settembre, in sede di Consiglio comunale, Ruggeri presentava un’interrogazione al sindaco, Alberto Gavazzi.
“Non ho la competenza per valutare se tutto questo sia stato effettuato correttamente, soprattutto nel momento in cui viene presentato un esposto ufficiale in Procura – ha affermato il primo cittadino – la Soprintendenza ha avviato la procedura per gli accertamenti del caso e la Pro Loco adesso avrà 10 giorni a disposizione per informare riguardo a ciò che è stato fatto nei locali. Quello che è dipeso da noi è la delibera con la quale è stata assegnata, temporaneamente, la sede di Sant’Antonio. Questo, per permettere la realizzazione dell’iniziativa Cartamorbegno”.