VALDIDENTRO – Il Giro d’Italia passerà sullo Stelvio e arriverà ai Laghi di Cancano. Il sopralluogo odierno è stato positivo, la strada è perfetta
Ultimi preparativi in Alta Valtellina per ospitare al meglio i girini che, nel primo pomeriggio di giovedì, affronteranno la temibile tappa con partenza da Pinzolo e arrivo nel meraviglioso scenario dei Laghi di Cancano. Una tappa difficile, tosta, quasi decisiva che permetterà agli scalatori di fare la differenza. Una delle tappe regine di questa “stranissima” edizione del Giro d’Italia organizzato al meglio considerando che siamo in epoca Coronavirus.
Le nevicate scese nelle scorse settimane avevano messo in dubbio la possibilità di transitare sullo Stelvio ma negli ultimi giorni il sole è regnato sovrano anche ai 2757 metri della “Cima Coppi” del Giro d’Italia 2020. Le previsioni per i prossimi giorni danno sereno con temperature autunnali e non troppo rigide e questa è una manna per tutti perché questa tappa è importantissima sia per quel che riguarda l’aspetto sportivo sia per quello della promozione turistica dell’Alta Valle in primis ma di tutta la provincia di Sondrio.
Ieri mattina Gigi Negri, deus ex machina del ciclismo in provincia di Sondrio, si è recato sul posto per un sopralluogo. “La strada è perfetta e quindi il Giro d’Italia transiterà sullo Stelvio e arriverà ai Laghi di Cancano nella giornata di giovedì. Certo i ciclisti transiteranno su strade che, in alto, saranno caratterizzate dalla neve presente ai lati e ci saranno temperature autunnali ma questo lo si sapeva visto che sono condizioni normali il 22 di ottobre. E’ un momento storico sia perché mai prima d’ora il Giro è arrivato ai Laghi di Cancano sia perché sarà la prima e l’ultima volta che transiterà sullo Stelvio a ottobre. A livello turistico e promozionale questa sarà una tappa meravigliosa per mettere in mostra le eccellenze della provincia di Sondrio. Come sarà bellissima anche la tappa con partenza da Morbegno, nella mattinata di venerdì, che metterà in mostra nello specifico la Bassa Valle e poi la zona dell’Alto Lario che, come ripeto da tanto tempo, deve essere complementare, a livello di promozione turistica, a quella Valtellinese”.