SONDALO – Il ripristino delle tre alte specialità al Morelli di Sondalo promesso da Regione Lombardia a fine settembre manca della ratifica ufficiale.
A chiedere che l’accordo raggiunto – che comprende la sospensione per sei mesi del piano di sviluppo sanitario, a decorrere dall’effettivo trasferimento in della chirurgia toracica, vascolare e di neurochirurgia – venga ratificato formalmente i sindaci dell’Alta Valle.
“La mancanza di una proposta formale – sottolineano – vanificherebbe il lavoro dei sottoscritti, impegnati da subito nella valutazione di forme gestionali alternative atte a garantire il proseguo della piena attività ospedaliera del Morelli anche dopo tale scadenza temporale”. Gli amministratori sottolineano come, nelle fitte interlocuzioni intraprese già da un mese a questa parte, con soggetti terzi potenziali attori di un nuovo modello gestionale, sia dirimente lo status quo – soprattutto specificatamente all’offerta di servizi consolidata – al netto della particolare situazione epidemica contingente.
Proprio per questo i sindaci tornano a sottolineare l’opportunità di utilizzare il 6° padiglione, debitamente attrezzato, per due piani ristrutturato ed attualmente chiuso, da destinare a reparto Covid-19, in modo da avere una struttura non in promiscuità con le altre specialità mediche. “Tale operazione – concludono i sei sindaci del mandamento di Bormio e il presidente e vicepresidente della Comunità montana – non comprometterebbe così la piena operatività dell’ospedale Morelli e nel contempo consentirebbe di abbreviare le tempistiche per il trasferimento delle tre unità chirurgiche e, infine, costituirebbe una definitiva risorsa sanitaria regionale efficace ed efficiente in caso di ulteriori pandemie anche per il futuro”.