SONDRIO – “Basta restrizioni, non fateci morire!”, questo lo slogan scandito da pubblici esercenti e ristoratori, albergatori e commercianti uniti in una manifestazione di protesta pacifica in piazza Garibaldi a Sondrio questa mattina.
Una piazza compatta e solidale nell’esprimere la decisa contrarietà alle nuove restrizioni imposte dal Governo con il Dpcm in vigore dal 26 ottobre fino al 24 novembre. Una protesta coordinata dall’Unione del Commercio e del Turismo e andata in scena nel pieno rispetto delle norme anticovid e in modo civile, ma con forza e determinazione.
“Questa presenza così forte e numerosa in piazza è purtroppo indice di un malessere diffuso – ha sottolineato il presidente dell’Unione del Commercio e del Turismo Loretta Credaro – Questo malessere è provocato da una situazione drammatica e ormai insostenibile, che ci ha spinto a riempire questa piazza, per denunciare quanto siano pervasivi e distruttivi gli effetti della pandemia che sta minando giorno dopo giorno la tenuta delle nostre attività”.
Nella centralissima piazza del capoluogo, scelta per la sua capienza, tutti gli operatori hanno avuto modo di dire la loro, di raccontare mesi, settimane, giorni di impegno per mettere i propri locali nelle condizioni di operare con l’adozione del protocollo di igiene e sicurezza e dei distanziamenti richiesti, per poi arrivare alla delusione e alla disperazione provocata dalle nuove restrizioni. Una situazione ormai giunta al limite del collasso per la tenuta dei settori dei pubblici esercizi, dei ristoratori e del turismo, i più colpiti dalle drammatiche ripercussioni economiche della pandemia.
“La manifestazione – ha evidenziato il presidente dei Pubblici Esercizi Piero Ghisla – si è svolta all’insegna della civiltà, della democrazia e delle buone prassi anticovid, e ha messo in evidenza tutte le ragioni del comparto, andando in scena in contemporanea con la mobilitazione nazionale della Federazione Italiana Pubblici Esercizi in oltre venti piazze italiane”.