SONDALO – Malati Covid in potenziale promiscuità con pazienti affetti da tubercolosi e ritardi nella consegne degli esiti dei tamponi: questa la presunta situazione nell’ospedale di Sondalo denunciata da Andrea Terzaghi, coordinatore del gruppo “Gente di montagna” attivo all’interno del comitato “Io sto con il Morelli”.
Terzaghi – già tra gli organizzatori della manifestazione di Sondalo della scorsa estate – avrebbe raccolto le testimonianze di vari medici ed infermieri che avrebbero paura di esporsi in prima persona, per timore di subire ritorsioni sul posto di lavoro.
Secondo quanto riportato dal giovane attivista a creare maggiori preoccupazioni sarebbe la situazione del terzo padiglione, al cui interno sarebbero ospitati i pazienti Covid e quelli affetti da tubercolosi. “Ho chiesto a medici ed infermieri se fossero stati predisposti dei percorsi separati ma mi hanno detto che non è così – sottolinea Terzaghi – I corridoi di ‘servizio’, come ad esempio quelli attraverso cui viene portata via l’immondizia, sono gli stessi, così come pure sono gli stessi gli spogliatoi”.
Il problema della potenziale promiscuità tra malati Covid e non era già stato segnalato nei mesi scorsi e, in più occasioni, sia i sindaci del mandamento di Bormio che gli attivisti del comitato, avevano chiesto a Regione Lombardia di riattivare il sesto padiglione, destinandolo esclusivamente ai pazienti infetti da Coronavirus.
Altro punto dolente, in base alla denuncia riportata dall’attivista, quello relativo ai tempi di attesa dei risultati dei tamponi cui vengono sottoposti i pazienti potenzialmente positivi nel momento in cui entrano in ospedale: parte dei test, infatti, verrebbero inviati ai laboratori del nosocomio di Sondalo, con conseguente dilazione dei tempi di risposta.
Questi presunti disservizi deriverebbero, secondo il coordinatore del gruppo “Gente di montagna” “Dalla chiara volontà politica di voler chiudere l’ospedale. A tutti i dipendenti sanitari voglio dire di non demoralizzarsi, che mentre loro combattono contro il Covid noi difendiamo il nostro Morelli”.