POGGIRIDENTI – Si sono conclusi da poco i lavori di restauro che hanno interessato la Torre dei Da Pendolasco, e la relativa piazza, nel comune di Poggiridenti. L’intervento si colloca all’interno del complesso progetto ‘Le radici di una identità’, una ricerca-azione che coinvolge ben 19 comuni del mandamento di Sondrio e quattro università italiane.
All’interno della struttura, sono emersi una serie di affreschi – che erano stati coperti da uno strato di calce e tempera – risalenti al 1500 e rappresentanti alcune scene tratte da una serie di racconti letterari. “Siamo particolarmente soddisfatti del risultato – ha affermato il sindaco del paese, Giovanni Piasini – gli affreschi erano stati coperti perché, all’epoca, la torre ospitava un asilo, e le scene raffigurate non erano state ritenute adatti per i più piccoli”.
Il progetto, come si accennava, ha visto anche la realizzazione e valorizzazione della piazza circostante la torre di segnalazione medievale. “Questo per avere qualcosa che rappresentasse l’identità del paese e che desse un valore aggiunto a Poggiridenti – continua Piasini – la piazza, lastricata di porfido di Luserna e del Trentino, offre una veduta panoramica eccellente. Il nostro comune non è uno di quelli che hanno una vocazione turistica importante, ma pian piano potrebbe diventarlo. Grazie, ad esempio, al turismo di tipo familiare che sta sempre più prendendo piede”.
Il progetto, il cui ente capofila è la Comunità montana Valtellina di Sondrio, finanziato da Fondazione Cariplo e da Regione Lombardia, riguarda molti aspetti, sia materiali che immateriali. “Il valore del progetto risiede non soltanto nello scoprire, o riscoprire, tesori che giacevano nascosti agli occhi dei più (cosa che già di per sé vale molto), ma acquisire anche la consapevolezza del valore che risiede nei nostri territori: valori storici, artistici, culturali, ambientali, paesaggistici – ha affermato il presidente della Cm, Tiziano Maffezzini – valori sui quali ricostruire identità e conoscenze, per essere i primi protagonisti nella promozione quotidiana dei nostri territori, dei nostri borghi e delle nostre comunità. Abbiamo un patrimonio sconosciuto da valorizzare e da rendere fruibile per creare nuove opportunità di crescita sociale ed economica”.
G. M.