SONDALO – I sindaci dell’Alta Valtellina hanno interrotto, nuovamente, le trattative con Regione Lombardia in merito al futuro assetto sanitario della provincia di Sondrio in generale e, più in particolare, alla situazione venutasi a creare all’interno dell’ospedale Morelli.
Le interlocuzioni, riavviate dopo che la Regione aveva promosso il ripristino delle Alte specialità a Sondalo e la sospensione dell’attuazione del piano di sviluppo sanitario, rimarranno interrotte fino a che “Non verranno chiarite definitivamente – sottolineano gli amministratori – le posizioni di Regione Lombardia circa l’annosa vicenda relativa al Morelli e alla riorganizzazione sanitaria provinciale che merita, visti i deleteri risultati ottenuti, un approccio completamente diverso”.
A preoccupare l’Alta Valle la nuova riconversione del Morelli in ospedale Covid di riferimento provinciale e regionale che avrebbe, secondo gli amministratori, comportato nuovamente l’arresto di tutte le altre funzioni ospedaliere comprese quelle del dipartimento di emergenza urgenza complica.
Una situazione che, secondo molti, si sarebbe potuta evitare se i vertici regionali avessero accolto le proposte avanzate sia dai sindaci sia dal comitato “Io sto con il Morelli”. “La Regione – sottolineano gli amministratori – ha deciso di rifiutare le proposte che avrebbero consentito di incrementare considerevolmente i posti letto destinati alla cure intensive, utilizzando le poderose risorse messe a disposizione, per tale scopo, dal Governo, con la specifica peculiarità di compartimentare ed arginare i reparti infettivi e consentire, al tempo stesso, di non sopprimere le normali ed eccellenti attività ospedaliere presenti dentro il Morelli”.
Difficile, date le premesse, riuscire ad riallacciar nuovamente il dialogo che tanto faticosamente era stato riattivato: “Considerato – concludono i sindaci – che il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana e l’assessore al welfare Giulio Gallera hanno dichiarato di voler portare in Consiglio Regionale la rivisitazione della legge sanitaria lombarda, suggeriamo di affidare il tema a quell’appuntamento dentro il più competente e titolato organismo legislativo”.